Cantieri marchigiani alle prese con la carenza di spazi
Secondo la port authority di Ancona è sempre più vicino lo sblocco delle aree ex Tubimar

Il settore della nautica di lusso continua a prosperare nelle Marche, con ordini che si estendono fino al 2028, ma i cantieri si trovano ad affrontare una seria carenza di spazi operativi, fondamentali per sostenere questa espansione.
E’ quanto emerso dal convegno “Navigando verso il futuro – Il settore nautico di lusso nelle Marche”, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Ancona, organizzato dall’associazione del cluster di imprenditori del settore Marche Yachting & Cruising, che ha visto gli interventi di alcuni associati che hanno espresso le loro istanze per rendere il settore più solido e competitivo nei prossimi 5 anni, la presentazione di una ricerca UnivPm sul settore del luxury shipbuilding nelle Marche e sugli approdi esistenti per superyachts, e i contributi della Giunta della Regione Marche, Autorità Portuale del Medio Adriatico Centrale, Dipartimento Marittimo delle Marche, Università Politecnica delle Marche e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Le professoresse di UnivPm Sara Corvaro e Valentina Giannini, informa il corriereadriatico.it, hanno riportato dati che pongono le Marche al quarto posto in Italia per numero di addetti diretti nel settore (3.527) ed evidenziano che le aziende della cantieristica – considerando soltanto quelle che hanno sede legale nella regione – sviluppano un fatturato annuo superiore al miliardo di euro, ma che, includendo l’indotto – come ha detto Bruno Piantini del Gruppo Ferretti – il numero di lavoratori supera le 10.000 unità e il fatturato totale supera i 2 miliardi con esportazioni per il 90% delle vendite.
Nonostante l’enorme domanda, i cantieri marchigiani si trovano a dover affrontare sfide significative. Sandro Bruni di Palumbo Superyachts ha evidenziato la necessità di spazi adeguati, fondamentali per la costruzione di yacht; aree che devono avere accesso al mare e devono rispettare specifici requisiti di altezza. Attualmente – hanno sottolineato Gianluca Fenucci, presidente di Cbn e Ennio Cecchini del Cantiere delle Marche – molte lavorazioni devono essere infatti effettuate in altre località, come Marghera o Trieste, comportando costi aggiuntivi.
Durante il convegno si è toccato anche l’argomento “ex Tubimar” ovvero, quell’area che era stata parzialmente dedicata alla cantieristica (per circa 6.000 mq) e che venne interamente distrutta da un incendio circa 5 anni fa, che ha complicato la situazione. A questo proposito, il presidente dell’Autorità Portuale, Vincenzo Garofalo, ha annunciato misure per recuperare parte di questo spazio, con la destinazione del 50% dell’ex Tubimar – che nel totale conta 37.000 mq pertinenze escluse – alle aziende del settore, prevedendo quindi uno spazio ben più grande rispetto al passato. Presto partiranno i bandi per le demolizioni e le concessioni, che – ha detto il presidente – avranno processi amministrativi più snelli grazie alla collaborazione con il Comune di Ancona.
Sull’altro tema cruciale emerso dal convegno, quello della necessità di formazione, per rispondere alle necessità delle aziende che richiedono forza lavoro locale con competenze necessarie per integrarsi rapidamente nei cantieri, la Regione ha informato che sta già attuando corsi di formazione e borse lavoro.
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