Italian Vessels vara il 38 metri Cheyenne e svela la costruzione di un nuovo 24 metri
Il cantiere molisano punta a sviluppare la sua attività di costruttore custom
Come annunciato è stato varato, e nominato Cheyenne, il primo superyacht costruito da Italian Vessels, il cantiere di Termoli della famiglia Parigi attivo nella costruzione e refit.
Lo yacht di 38 metri commissionato da un armatore belga residente a Montecarlo, avrà un uso privato e sarà utilizzato anche come ufficio di rappresentanza.
“Per l’armatore non si tratta di un primo yacht, ma sicuramente del suo primo yacht commissionato su misura dei propri gusti e delle proprie esigenze; lo hanno supportato per questa realizzazione, per quanto riguarda la progettazione dell’ingegneria e della linea esterna, lo Studio Samarelli di Molfetta, mentre gli interni sono stati curati dall’architetto Francesca Cianficconi di Roma” – ci informa Marco Parigi, che insieme al fratello Eugenio e al padre, capitano Mario – anche presidente di Assoporto Termoli -, è alla guida del cantiere .
“Lo yacht è realizzato in acciaio e alluminio, può tranquillamente compiere una traversata, i suoi motori dispongono già di sistema Scr per contenere le emissioni; direi che per le caratteristiche dei suoi impianti potrebbe meglio essere definito come nave piuttosto che come yacht. Cheyenne lascerà verso fine anno Termoli, perché prima dovrà concludere tutte le sue verifiche” continua Parigi “la sua base sarà poi o a Monaco o in Liguria, non è ancora stata decisa”.
Il cantiere molisano ha nell’occasione svelato di avere in cantiere anche la costruzione di un nuovo yacht: una navetta di 24 metri (con l’appendice misura 94 piedi). Iniziato on spec nel periodo Covid lo yacht – in fase di trattativa per la vendita – è vicino alla fase di allestimento. Progettato negli interni ed esterni dall’architetto Tommaso Spadolini lo yacht ha l’architettura navale dell’ingegner Umberto Tagliavini. “Si tratta di un bel progetto – spiega Marco Parigi – la costruzione è in acciaio e alluminio. Riteniamo che una volta deciso il tipo di interni desiderati dell’armatore, nel giro di 15-18 mesi potremo ritenerla pronta”.
Il cantiere, grazie alla famiglia Parigi, ha dunque ripreso in pieno la sua attività nella costruzione custom e nel refit. “Siamo partiti come una piccola realtà rispetto alle grandissime aziende italiane del settore – ricorda Marco Parigi – con la convinzione che il nostro lavoro, che consiste nel fare poche barche, ma farle molto bene, seguendo le esigenze del cliente, sarebbe stato per noi il modo giusto per farci conoscere e crescere”.
C.G.
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