Varato Mat, Flexplorer 146 di Cantiere delle Marche
Il secondo yacht della serie presenta un profilo più slanciato del precedente esemplare e non ha l’iconica gru ad A
E’ stato varato da Cantiere delle Marche il Flexplorer 146 Mat, che, come spiega il costruttore in una nota, “segna una tappa significativa nell’evoluzione della serie a cui appartiene, infatti, pur condividendo il concetto fondamentale della linea Flexplorer, la nuova imbarcazione presenta differenze sostanziali in termini di equipaggiamento, layout, armatori, ospiti, sistemazioni dell’equipaggio e configurazione del ponte, rispetto a Maverick, primo Flexplorer 146 consegnato il mese scorso”.
“Con la linea Flexplorer, il Cantiere delle Marche dimostra la sua eccezionale capacità di trasformare un explorer yacht semi-custom in un capolavoro completamente personalizzato. Sebbene forniamo progetti di base come le linee Flexplorer, RJ, Deep Blue e Darwin per guidare gli Armatori nello stile e nel carattere del loro yacht, essi hanno la libertà di personalizzare ogni aspetto come desiderano. Il numero di ponti, ad esempio, può variare, evidenziando l’ampia personalizzazione disponibile in termini di design, architettura navale e ingegneria. Questo ampio livello di personalizzazione è ciò che definisce veramente il nostro concetto di semi-custom” afferma Ennio Cecchini, presidente esecutivo e fondatore del Cantiere delle Marche.
“Questa gamma ci sta dando grandi soddisfazioni sia dal punto di vista commerciale sia, soprattutto, perché sta contribuendo ad accrescere ulteriormente la nostra reputazione nella comunità degli yachting, rafforzando al contempo la nostra posizione di leader mondiale nella costruzione di yacht da esplorazione.”
L’ultimo Flexplorer 146 mantiene l’estetica robusta e pronta all’esplorazione per cui la serie è nota, ma ha un profilo più slanciato rispetto al primo Flexplorer 146, poiché ha un ponte in meno. E’ una differenza sostanziale che va di pari passo con un’altra novità per la serie: non presenta l’iconica gru ad A presente su Aurelia, Flexplorer 130, e Maverick, Flexplorer 146.
Su Mat l’armatore ha voluto la “gru invisibile” che ha debuttato sugli explorer yacht della serie RJ costruiti dal Cantiere delle Marche che – spiega il cantiere – consiste in un vano incassato nello spessore dello sbalzo del ponte sole che si apre per far uscire una potente gru. Una volta terminate le operazioni di varo o di alaggio, il braccio della gru si ritrae nel suo vano e l’enorme ponte di poppa, dotato di paratie abbattibili, può trasformarsi in un’ampia zona relax all’aperto a pochi passi dal mare.
Mat, come l’intera linea Flexplorer, è stato progettato da Hydro Tec, a cui è stato affidato anche lo sviluppo dell’architettura navale e dell’ingegneria dello yacht. Gli interni, realizzati da Nauta Design, fondono eleganza e funzionalità adattandosi allo spirito di questo explorer yacht.
“Siamo molto soddisfatti di Mat, la sesta collaborazione di successo tra Cantiere delle Marche e Nauta”, afferma Mario Pedol, fondatore di Nauta Design, che aggiunge: “Gli interni di Mat sono spaziosi e ben equilibrati. Tutte le aree per gli ospiti vantano ampie finestre per portare luce e vista all’interno e migliorare la sensazione di connessione tra interno ed esterno. L’architettura interna dello yacht è pulita e raffinata, con materiali naturali piacevolmente tattili e colori leggeri e piacevoli da vivere. Il gioco di luci riflesse porta un elemento di costante movimento negli interni che ravviva e arricchisce il fascino delle forme pulite e dei toni naturali.”.
Mat, con una stazza lorda di 475 Gt, dispone di ampi spazi sociali e privati per gli armatori e fino a dieci ospiti distribuiti su tre ponti più uno spazioso Sun deck. Un equipaggio di nove persone gestisce le operazioni dello yacht.
Con una lunghezza di 44,50 metri e un dislocamento di 445 tonnellate, questo super yacht è dotato di serbatoi di carburante da 65.000 litri che alimentano due motori Caterpillar C32 da 746 kW ciascuno. Questa configurazione consente una velocità massima di 14 nodi e un’autonomia di oltre 5 000 miglia nautiche a 10 nodi, conclude la nota del cantiere.
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