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Yards

A Viareggio riuniti per la prima volta insieme Ministero dell’ambiente e industria nautica

I cantieri hanno descritto le loro iniziative in termini di nuovi combusitibili, studi e progetti; presenti anche gli esponenti delle associazioni e della ricerca

di REDAZIONE SUPER YACHT 24
3 Maggio 2024
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Confindustria Nautica_Convegno Blue Economy_Bergamini_Pichetto Fratin_Cecchi (1)

Si è tenuto a Viareggio il convegno “Blue economy – Cantieristica nautica ed ecosostenibilità – Promuovere la crescita sostenibile del settore marittimo nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”, organizzato da Confindustria Nautica, con il patrocinio della Parlamentary Assembly of the Mediterranean (Pam).

L’incontro, che ha riunito per la prima volta il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e l’industria nautica – sottolinea l’associazione nazionale in una nota – è stata l’occasione per evidenziare come quest’ultima continui a giocare un ruolo importante nel sostegno alla crescita del Paese registrando nel 2023 il record storico di fatturato, di export e di occupati, mantenendo la leadership assoluta nel segmento dei superyacht, con oltre la metà del global order book, e il primato di esportatore mondiale di unità da diporto, ma anche la leadership nel progettare il futuro sempre più sostenibile.

Al dibattito hanno partecipato oltre al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e al presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi, anche i due onorevoli  Deborah Bergamini e Giulio Centemero di Parliamentary Assembly of the Mediterranean ed esponenti di alcune fra le più importanti realtà dell’industria nautica italiana.

“L’industria nautica da diporto è un modello nazionale da copiare, rappresentanza plastica della realtà che viviamo, dove il mutamento del percorso energetico sta comportando un cambiamento della percezione del consumatore. Anche se impattiamo lo zero virgola, dobbiamo sempre progredire nella ricerca, non avendo miniere e materie prime, siamo sempre cresciuti solo grazie alla nostra capacità di ideazione e trasformazione”, ha detto nel suo intervento il ministro Gilberto Pichetto Fratin.

A quello del ministro è seguito quello di Deborah Bergamini che ha testimoniato la grande attenzione nei confronti del settore della nautica da diporto sottolineando l’ottimo funzionamento che ne fa un’eccellenza mondiale, ma che ha ancora bisogno di aiuto per far sì che queste imbarcazioni restino nei nostri porti e sulle nostre coste, per lo sviluppo dell’indotto: “Il ruolo di Confindustria Nautica è fondamentale e l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo diventa uno strumento importante per la costruzione di un ecosistema, guardando di non penalizzare questo settore di eccellenza con un’eccessiva burocrazia”.

Giulio Centemero da parte sua ha annunciato l’immediato avvio di un tavolo nella Commissione Economia dell’Assemblea parlamentare Mediterraneo che dovrà studiare il settore e portare delle proposte di policy, non solo in Italia, ma anche in tutti i Paesi che compongono l’Assemblea, che comprendono anche Balcani, Golfo Persico, quindi Arabia Saudita, Barhain, Emirati Arabi, Qatar, eccetera:   “Il Forum economico parlamentare del Mediterraneo, che si terrà nella sua seconda edizione a Marrakesh a luglio, ha tra gli obiettivi quello di individuare il capitale per la crescita delle imprese della nautica.”

Il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, ha ringraziato il ministro Pichetto Fratin che – ha sottolineato – è stato primo titolare dell’Ambiente a incontrare l’industria Nautica da diporto, e l’onorevole Bergamini per aver reso possibile l’incontro, e ha poi ricordato che la nautica, regina dell’export e dell’occupazione “è Made in Italy al quadrato, poiché costituisce anche un contenitore per le principali filiere degli altri prodotti Made in Italy, fino all’hôtellerie, come dimostra il connubio tra dell’Hotel Principe di Piemonte dove ci troviamo e il mondo dei superyacht. Come abbiamo visto oggi siamo all’avanguardia anche nel disegnare l’ecosostenibilità del settore”

“Il tema della Carbon Neutrality è fortemente sentito nel comparto nautico nonostante lo yachting, secondo i dati ufficiali Imo (International Maritime Organization), incida solo per lo 0,01% rispetto all’intero shipping. Le aziende italiane del settore considerano infatti la sostenibilità una sfida” ha detto Cecchi.

Per la parte dei cantieri, Balducci di Overmarine ha descritto la cantieristica da diporto italiana come ‘apripista del mondo’ con l’introduzione di riduzioni di consumi reali del 30% dovute all’efficientamento nella costruzione degli scafi e conseguente risparmio di peso e nell’efficientamento delle motorizzazioni e dei sistemi di trasmissione. “Progressi veri, talora penalizzati da normative figlie di scelte ideologiche, come l’emblematico caso dei filtri Scr. Pensati per le navi mercantili, imposti su uno yacht hanno comportato la riprogettazione dei superyacht, l’aumento dei pesi e quindi dei consumi, comportando – a causa dei diversi regimi di uso dei motori, un aumento delle emissioni di CO2 del 10% a fronte della riduzione dello 0,2% delle emissioni di ossido di azoto” ha spiegato.

“L’impegno del cantiere Amer Yachts è quello di produrre imbarcazioni che siano facilmente separabili affinché i materiali possano poi essere riciclati. Noi abbiamo studiato anche nuovi materiali che possono sostituire i tradizionali, come il basalto che abbinato alle bio resine può essere una valida alternativa.” ha informato Amerio che ha poi sottolineato l’esigenza di fare rete e “anche per questo, in Confindustria Nautica abbiamo creato il Comitato di sostenibilità per sostenere un dialogo aperto fra i cantieri e confrontarci sui risultati della ricerca, sia a livello nazionale, sia internazionale.” ha concluso.

Per Sanlorenzo Yachts “sul tema dei combustibili dobbiamo mantenerci su un principio di neutralità tecnologica che offra molteplicità di soluzioni per diversi tipi di impiego poiché non possiamo essere assimilati al traffico mercantile e nemmeno a un camion. Noi abbiamo appena varato un 50 metri con propulsione a metanolo verde” ha detto Bertetti.

“Abbiamo scelto l’idrogeno scavalcando biodiesel e metanolo, ritenendo che sia la strada più realistica per il futuro e abbiamo già realizzato un impianto di idrogeno a ciclo green, producendo energia con pannelli solari. Abbinato alle batterie al litio, consente di ottimizzare le emissioni atmosferiche e quelle sonore” ha informato Penco del cantiere Baglietto.

Mattei di Next Group ha infine spiegato come lo studio della riduzione del peso sia molto più interessante in termini di risultati della questione dei combustibili che tiene banco nell’attenzione del dibattito pubblico. Così come l’utilizzo di antivegetative siliconiche per appendici speciali che riduce fortemente la resistenza fluidodinamica e dunque il fabbisogno di propulsione, fino ai vetri ultra-alleggeriti che possono essere anche fotovoltaici per generare energia green.

Dal lato della portualità turistica, pronta a fare la sua parte, si è espresso Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, chiedendo regole certe per gli stoccaggi dei nuovi carburanti green e anche per le stesse concessioni demaniali. La ricerca potrà supportare il settore anche con la robotica (professor Paolo Dario, Università Sant’Anna) ed è importante fare squadra per partecipare ai progetti europei (Katia Balducci, Centro servizi Navigo). Infine è fondamentale il ruolo dell’utenza, – oggi fortemente sensibilizzata a essere protagonista anche grazie alla Legge Salvamare, come ha detto Marina Gridelli di Marevivo Toscana, – e anche quello di una visione imprenditoriale che è concretamente ambientalista, come nel caso di Confindustria Nautica, ha detto in conclusione dell’incontro il presidente di Mareamico Roberto Tortoli.

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