Crescono rapidamente i costi del fermo del Sailing Yacht A nel golfo di Trieste
Stimato in circa 18 milioni il costo tuttora subito dallo Stato italiano per la manutenzione del mega yacht a vela che intanto, per la prima volta in due anni, la scorsa settimana ha lasciato Trieste per solo 24 ore
Lo yacht a vela ‘A’ dell’oligarca russo Andrey Melnichenko, ormeggiato sotto sequestro nel golfo di Trieste esattamente da due anni poiché appartenente alla black list dei beni russi redatta dell’Unione Europea in seguito all’invasione in Ucraina, torna a far parlare di sé proprio per questo anniversario.
La cronaca triestina de Il Piccolo ricorda che Melnichenko ha sostenuto che lo yacht non è di sua proprietà ma di un trust gestito da un fiduciario indipendente, che con lui non avrebbe alcun rapporto. Su questa base spetterebbe alla Corte di giustizia europea un pronunciamento ed il Tar del Lazio – davanti al quale è stato impugnato il congelamento disposto dallo Stato – ha infatti chiesto un parere pregiudiziale a questo organismo già nell’aprile 2023.
Lo yacht a vela trialberato firmato da Philippe Starck, lungo quasi 143 metri – secondo al mondo per lunghezza solo al Koru di Jeff Bezos – e del valore di circa 530 milioni di euro, è comunque tuttora sottoposto al controllo diretto da parte dello Stato italiano che è responsabile del suo mantenimento, ed è costato ad oggi alle sue casse circa 18 milioni di euro.
La questione della pesantezza del costo della manutenzione dello yacht sullo Stato italiano è stata spesso riportata dalla stampa, anche internazionale, sottolineandone comunque l’insufficienza ai fini della sua efficacia stante il fatto che per un’imbarcazione del genere la spesa annua dovrebbe essere di circa 50-60 milioni di euro, quindi ben superiore a quella oggi sostenuta; a questo proposito nei mesi scorsi era giunta addirittura notizia dal sito Luxurilaunches che lo stesso Melnichenko, per evitare il danneggiamento di A, volesse contribuire al suo corretto mantenimento.
Le ultime notizie apprese dal canale Youtube di eSysman SuperYachts riguardano invece uno spostamento di A dal porto di Trieste avvenuto fra mercoledì e giovedì scorsi per ragioni di cattivo tempo che hanno fatto ritenere più sicuro il dirottamento temporaneo del mega yacht dal molo triestino – a cui è ormeggiato da due anni – a una banchina del porto di Venezia; l’inatteso viaggio sarebbe stato scortato da navi della Guardia di Finanza (fra cui la GDF222) e sarebbe durato 24 ore fra andata e ritorno.
Attualmente A si trova di nuovo ormeggiato nella banchina del porto di Trieste, protetto da un’ordinanza che impedisce a qualunque mezzo di avvicinarsi.
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