Fra le novità previste dalla VI direttiva anti-riciclaggio europea la segnalazione degli yacht
Il provvedimento che dovrà essere approvato nella versione definitiva da Parlamento e Consiglio nasce dalla necessità di contrastare il riciclaggio di denaro sporco
Novità in tema di disposizioni legislative europee che andranno a riguardare i beni di lusso, fra cui compaiono naturalmente anche gli yacht oltre alle auto di pregio e jet privati. I beni di superlusso, informa il quotidiano economico, giuridico e politico ItaliaOggi, dovranno essere segnalati per contrastare il riciclaggio di denaro sporco.
Nel corso dell’atto di acquisto i notai dovranno segnalare il valore dei beni in questione all’Unità di Informazione Finanziaria del proprio paese che a sua volta scambierà le informazioni con le autorità degli altri paesi dell’Unione europea.
Anche i dati sui titolari effettivi degli immobili dovranno essere accessibili alle autorità, così come le informazioni sui beni presenti nelle zone franche. Queste sono alcune delle novità previste dalla sesta direttiva anti-riciclaggio (Amld6), il cui testo finale è stato negoziato mercoledì mattina tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea all’interno del trilogo, di cui è in grado di anticipare i dettagli. Ora il testo dovrà essere approvato nella sua versione definitiva da Parlamento e Consiglio prima di essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
In merito alla segnalazione dei beni di lusso, il Parlamento europeo chiedeva l’istituzione di un registro dei titolari effettivi di tali beni, un’ipotesi scartata a causa della complessità nell’implementare tale sistema.
Concentrandoci unicamente su quanto riguarda il settore degli yacht nella direttiva si prevede, invece, la segnalazione delle imbarcazioni non commerciali durante l’atto di acquisto, se queste superano il valore di 7,5 milioni di euro. Una clausola di revisione prevede la possibilità di includere altri asset di lusso nel futuro tra i beni da segnalare, come ad esempio le opere d’arte. I contenuti della direttiva prevedono che i registri dei titolari effettivi (si ricorda che quello italiano non è ancora operativo) dovranno essere istituiti in formato digitale e leggibili in modo meccanico, al fine di automatizzare i controlli, in merito ai costi dell’accesso delle informazioni al registro, gli stati membri dovranno limitarli “allo stretto necessario”.
L’articolo 12 stabilisce che stati membri assicurano che qualsiasi persona fisica o giuridica che possa dimostrare un interesse legittimo abbia accesso alle informazioni contenute nei registri dei totali effettivi. Tra le persone fisiche o giuridiche che hanno un legittimo interesse ad accedere alle informazioni rientrano i giornalisti e le organizzazioni della società civile coinvolte nella prevenzione e nel contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo e le persone che potrebbero effettuare transazioni con una persona giuridica e gli istituti e le autorità finanziarie. Gli stati membri dovranno garantire l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva degli immobili alle autorità di pubblica sicurezza. Si dovrà, quindi, implementare tale sistema entro 3 anni, con una possibilità di proroga di altri due.
La direttiva – continua ItaliaOggi – fa parte del maxi-pacchetto che contempla una profonda riforma del sistema anti-riciclaggio nell’Unione europea. La sesta direttiva anti-riciclaggio, infatti, si discosta dalle precedenti direttive Amld e contiene disposizioni per gli stati membri sulla vigilanza e sulle unità di informazione finanziaria, nonché sull’accesso delle autorità competenti alle informazioni necessarie alla lotta contro il denaro sporco. A tale direttiva si vedrà accompagnato un Regolamento Amld, la cui negoziazione è ancora aperta, e che prevede disposizioni direttamente applicabili, ad esempio, sulla conduzione della due diligence sui clienti, sulla trasparenza dei titolari effettivi e sull’uso di strumenti anonimi o sul limite di utilizzo del contante.
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