Risultati in crescita per Tecnoseal trainata dal segmento superyacht
Crescita a doppia cifra per l’azienda toscana produttrice di anodi che continua a investire con decisione nello sviluppo di nuovi prodotti tutti realizzati “in house”
Amsterdam (Olanda) – Cavalca ancora l’onda lunga, e positiva, del settore yachting ma la Tecnoseal ha le idee ben chiare anche su come pianificare il futuro, consapevole che i trend nella nautica possono cambiare in tempi piuttosto rapidi. L’azienda grossetana produttrice di anodi sacrificali per la protezione catodica per la nautica da diporto, il settore navale, applicazioni offshore e industriali, chiuderà il 2023 ancora in crescita ma continua a portare avanti un’attenta politica commerciale, basata sull’innovazione di prodotto, meglio se sostenibile, e il presidio e lo sviluppo dei mercati chiave.
All’ultima edizione del Metstrade SUPER YACHT 24 ha incontrato Filippo Soffici, amministratore delegato dell’azienda
Tecnoseal era presente ad Amsterdam con ben due stand, uno all’interno della collettiva italiana del padiglione 12 e uno nel padiglione 11, dedicato ai superyacht.
Come è andato il 2023 per Tecnoseal?
“E’ stato positivo, la nostra stima è chiudere l’anno solare con un fatturato di circa 13 milioni, che vale un +10% sul 2022. Stiamo registrando un certo rallentamento nel segmento delle barche medio-piccole mentre continua a performare in modo brillante l’alto di gamma, cioè gli yacht sopra i 24 metri, che vale un 15% dei nostri ricavi. Bene anche il settore dei motori fuoribordo e delle moto d’acqua”.
Cosa prevedete per il 2024?
“E’ difficile avere una visione di lungo periodo per un’azienda come la nostra, l’obiettivo è provare a mantenere questo trend e consolidare gli investimenti effettuati. Il problema attuale per la nautica sono i tassi di interesse sul leasing, saliti a un costo del 10% quando l’anno scorso erano al 2%”
Quali sono i mercati più importanti per Tecnoseal?
“Circa i due terzi del nostro fatturato lo facciamo all’estero, negli Stati Uniti, dove abbiamo una delle nostre filiali estere (l’altra è in UK, ndr), stiamo andando molto bene, con crescita a doppia cifra: un prodotto Made in Italy di alta qualità come il nostro è apprezzato dagli americani, una volta che lo provano non cambiano più fornitore”.
Parliamo di prodotto, appunto: come li progettate e che caratteristiche hanno?
“Il nostro catalogo attualmente conta circa 3.900 prodotti. Al Mets abbiamo presentato in anteprima gli anodi in Bi-tec, una lega anodica a base di zinco che si differenzia dalla classica lega di zinco per la totale assenza di cadmio, sostituito dal bismuto che è un materiale non tossico. Il Bi-tec è un nostro brevetto, tutto sviluppato internamente, al termine di un lavoro di ricerca durato tre anni. Un’altra novità recente è Atom, sistema di monitoraggio della protezione catodica per scafi, applicabile fino a sei punti di controllo, per realizzare il quale abbiamo collaborato con un’altra azienda italiana, la San Giorgio Sein.
Quanto investite in ricerca e sviluppo?
“Circa 500 mila euro l’anno, una cifra notevole ma siamo consapevoli che l’innovazione è indispensabile per la crescita. In questo modo, puntando sulla qualità, possiamo fronteggiare la concorrenza a basso costo di aziende straniere e mantenere la nostra clientela, possibilmente aumentandola”.
Tecnoseal impiega oltre settanta dipendenti, con età media bassa, e da poco più di un anno si è trasferita in una nuova sede, sempre a Grosseto, per accompagnare la crescita.
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