Il Kaos di Oceanco di nuovo sotto attacco da parte di eco-attivisti
La richiesta dei manifestanti è di confiscare i 6.000 yacht più grandi al mondo e di stilare un piano di tassazione per miliardari a favore di un fondo per il clima
E’ stato nuovamente preso di mira dagli eco-attivisti il 110 metri Kaos di Oceanco appartenente all’ereditiera della catena di negozi Walmart, Nancy Walton Laurie. In meno di due mesi è stato vandalizzato due volte con spruzzi di vernice da ambientalisti di due diversi gruppi.
Ordinata in prima battuta dall’Emiro del Qatar, questa nave da diporto era stata consegnata da Oceanco come Jubilee nel 2017 e acquistata l’anno successivo da Walton Laurie, erede del fondatore di Walmart Sam Walton, per circa 300 milioni di dollari.
Kaos, da quanto risulta dai dati Ais ha navigato negli ultimi mesi tra Barcellona, Ibiza, Monaco e altri porti del Mediterraneo. Il 16 luglio scorso ea avvenuto il primo atto vandalico a opera del gruppo di azione sociale e ambientale spagnolo Futuro Vegetal che si è recato all’ormeggio di Kaos lungo una passeggiata pubblica nel cuore del lungomare di Ibiza. Il gruppo, con estintori riempiti di vernice, ha spruzzato la poppa dello yacht con uno schizzo di rosso e nero. L’equipaggio di Kaos ha tentato di lavare i danni e i membri della guardia civile hanno arrestato i due attivisti coinvolti.
Dopo aver riparato il danno con un intervento svolto presso il cantiere navale di La Ciotat, in Francia, Kaos è tornato all’ormeggio a Barcellona nel lussuoso Marina Port Vell dove, nella mattina di venerdì scorso, gli attivisti di Extinction Rebellion, muniti di grandi estintori riempiti di vernice rossa, sono riusciti a superare il sistema di sicurezza qualificato Isps e a raggiungere il molo. Questa volta gli estintori sono stati scaricati sulla murata di dritta di Kaos dagli attivisti che poi hanno esposto uno striscione di contestazione. Sembra che abbiano avuto tutto il tempo necessario all’interno della struttura di sicurezza: il gruppo ha riferito di essere stato arrestato alle 9:00 circa, due ore dopo l’inizio dell’operazione.
Extinction Rebellion ha successivamente pubblicato un elenco di richieste politiche, tra cui la proposta di confiscare i 6.000 yacht più grandi del mondo e quella di redigere un piano di tassazione destinato ai miliardari volto a contribuire a un fondo di mitigazione del clima.
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