Cmc Marine fa scuola con la Federico II di Napoli
25 studenti di ingegneria navale provenienti dall’ateneo partenopeo e da altre università europee hanno partecipato all’ultima sessione del corso incentrato sulla stabilizzazione e tenuta del mare dei grandi yacht
Tutta l’esperienza di Cmc Marine a fianco dell’Università degli Studi di Napoli per l’organizzazione del corso “Sea-keeping and Stabilization of Large Yachts”, inserito nel programma Erasmus BIP – Blended Intensive Program.
Secondo quanto comunicato da Cmc Marine, azienda italiana attiva dal 2005 nei sistemi di stabilizzazione e controllo con sede e uffici anche in Inghilterra e in America, il corso si è tenuto dal 5 al 9 giugno alcune delle più prestigiose facoltà di ingegneria navale da tutta Europa sono state ospitate nella sua sede di Cascina (Pisa) per l’ultima sessione dei training dedicati al futuro della stabilizzazione dei superyacht.
Il gruppo ospitato per partecipare al corso era composto da 25 studenti di ingegneria navale, insieme ai i loro professori, provenienti dalle Università di Napoli “Federico II”, La Coruña, Amburgo e Zagabria.
L’obiettivo del BIP, organizzato dall’Università di Napoli in collaborazione con Cmc Marine, era quello di introdurre gli studenti in modo immersivo e pratico nel mondo della stabilizzazione, attraverso un percorso realizzato dall’azienda, che ha messo a disposizione dei ragazzi tutte le proprie competenze in termini di stabilizzazione e tenuta al mare dei superyacht.
Il corso, coordinato da Ermina Begovic – docente di Nautica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II -, iniziato lo scorso aprile, ha visto gli studenti impegnati in 9 lezioni che si sono concluse con la presentazione di 4 progetti completi realizzati dai giovani ingegneri ed esposti durante l’ultima lezione presso la sede di Cmc Marine.
Veronica Festa, direttore vendite di Cmc Marine, ha dichiarato: “È stato incredibile vedere come i giovani ingegneri stiano crescendo e abbiano eccellenti capacità tecniche. È stato affascinante vedere tutto il loro entusiasmo nel lavorare su progetti reali, con le persone del dipartimento tecnico e di ricerca e sviluppo di Cmc Marine. Il BIP ha permesso loro di capire che c’è un mondo reale con cui confrontarsi dietro la scrivania”.
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