Avviato da Assonat il Piano strategico della portualità turistica italiana
Richiesta dal presidente Serra l’esclusione della portualità turistica italiana dalla problematica delle concessioni balneari e l’applicazione della normativa a tutte le attività legate alla nautica turistica italiana quindi anche anche agli approdi e ai punti di ormeggio
Organizzata da Assonat la tavola rotonda di avvio della consultazione pubblica per la creazione di un Piano strategico della portualità turistica italiana ha riunito oggi a Roma tutti gli attori interessati presso la sede di Confitarma e Istituto Italiano di Navigazione.
Al confronto, intitolato “Port in Italy”, dedicato ad individuare i punti qualificanti che evidenzino il ruolo essenziale dei porti turistici per l’Economia del Mare e per la crescita del Paese sono intervenuti, tra gli altri, insieme a Luciano Serra, presidente di Assonat, il ministro del Turismo Daniela Santanchè, la senatrice Simona Petrucci, il presidente dell’Istituto Italiano di Navigazione e direttore generale di Confitarma Luca Sisto, il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora, il capo reparto ambientale della Capitaneria di Porto Francesco Tomas.
I lavori hanno visto una nutrita la partecipazione da parte dei porti turistici italiani, che si sono confrontati sui principali aspetti su cui impostare il piano, a partire dagli scenari normativi e fiscali, dalla riconoscibilità del settore come imprese turistiche Made in Italy e nei mercati nazionali e internazionali, dalla transizione energetica e la digitalizzazione, fino alla necessità di costruire un network nazionale dei porti turistici.
Interesse e sostegno al tema da parte del Governo è stato rappresentato dalla presenza del ministro Santanchè edai messaggi del ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci, del ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e del vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi.
Il presidente Serra al termine dei lavori ha ringraziato il Governo e in particolare il ministro che nel suo intervento ha dimostrato di aver recepito le istanze già a lei inoltrate un mese fa dall’associazione e ha sottolineato che “il percorso iniziato per la creazione del Piano strategico della portualità significa portare sui tavoli del Governo i 5/6/10 punti concreti per superare l’attuale stato di impasse che ha ormai caratterizzato il nostro settore”.
“La portualità turistica italiana non può essere inclusa nella problematica delle concessioni balneari – ha poi aggiunto Serra – Noi abbiamo concessioni per atto formale, le abbiamo sempre avute e abbiamo sempre fatto evidenze pubbliche. Però non solo ai porti deve essere applicata questa normativa ma anche agli approdi e ai punti di ormeggio, cioè a tutte le attività legate alla nautica turistica italiana. Altro punto è che il Governo faccia finalmente l’elenco delle imprese che rientrano nel turismo”.
“Come sistema delle camere di commercio “ – ha commentato il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora – “ci faremo carico delle istanze della portualità turistica, che porteremo ai tavoli di confronto istituiti dal ministro per le politiche del mare e che faranno parte del Piano del Mare nazionale in corso di definizione. L’Economia del Mare italiana non può prescindere dalla forza del turismo nautico, cuore pulsante del Made in Italy e settore strategico per la crescita del Paese”.
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