Gallo (Rina): “Creare un codice unico per i mega yacht”
Dallo Yachting Seminar di Montecarlo emerso l’auspicio di un’armonizzazione normativa per il settore delle navi da diporto
Il palcoscenico era prestigioso, la platea qualificata, i temi dibattuti molto caldi. Il quinto Yachting Seminar Rinautic, organizzato presso lo Yacht Club di Monaco dal Rina, ha radunato quasi un centinaio di esperti per discutere di argomenti attuali. Giorgio Gallo, responsabile yachting per l’Italia e il Sud della Francia del Rina e ‘regista’ dell’evento, ha introdotto i lavori, ricordando il grande impegno dell’azienda italiana nel settore della nautica di lusso e i nuovi servizi di Maxima, il pacchetto lanciato pochi mesi fa.
La prima tavola rotonda, intitolata “Flags Safety Rules” ha incentrato l’attenzione sulle regolamentazioni delle principali bandiere (isole Cayman, isole Marshall e Malta) in tema di sicurezza, riferita sia alla costruzione dei superyacht che alle dotazioni di bordo e alle normative per gli equipaggi. Dagli interventi di Eduard Henny, marine surveyor e CISR Representative per il Sud della Francia del registro delle isole Cayman, Marc Verburg, direttore Yacht operations e Maritime administrator per le isole Marshall e Keith Bugeja, safety coordinator del registro maltese, è emerso come tutte e tre le bandiere seguano i requisiti delle principali convenzioni internazionali, a cominciare dal “4-year cicle” della SOLAS, sottolineando la necessità che i registri si confrontino in modo più approfondito con l’industria. Si è poi parlato delle procedure di trasferimento della bandiera sia per gli yacht di nuova costruzione che per quelli già naviganti.
Passando agli aspetti relativi alla decarbonizzazione nello yachting, Lorenzo Pollicardo, Technical and environmental director di Sybass, l’associazione che riunisce i maggiori costruttori di megayacht, ha ricordato come oggi l’industria cantieristica operi in un quadro normativo “volontaristico” in quanto l’Imo, al momento, richiede poco o nulla in termini di emissioni di gas serra per i megayacht.
“L’industria vuole però dotarsi di procedure proprie e vuole costruire con le bandiere e gli enti di classe una propria normativa, più calzante” ha continuato Pollicardo. Si può scegliere un atteggiamento “wait and see” in attesa di norme calate dall’alto o, probabilmente meglio, scegliere di approcciare la questione in modo proattivo e proporre una normativa che regoli in modo specifico tutta la industry, è stato il senso del suo ragionamento.
Il tavolo è stato chiuso dallo stesso Gallo, che ha auspicato appunto di poter arrivare a creare un “code” unico a livello internazionale per il settore dei megayacht.
La seconda tavola rotonda era dedicata ai punti di vista degli esperti di diritto, fiscalità e contrattualistica e si è focalizzata sui cambiamenti in atto nelle richieste degli armatori, soprattutto quelli che si affacciano per la prima volta sul mercato, specie di altissima gamma.
Queste nuove fasce di “ultraricchi” sempre più spesso hanno richieste precise e di non facile gestione in termini di tecnologie e soluzioni a bordo, fattore che sta creando qualche criticità in fase di negoziazione fra armatore e cantiere, complicando la vita (professionale) di tutti coloro che stanno nel mezzo, come appunto avvocati, broker e rappresentanti degli armatori.
La giornata di lavori si è conclusa con la premiazione dell’imprenditrice Barbara Amerio, a capo del gruppo Permare, per le sue iniziative a favore della sostenibilità, come l’impiego di fibre di basalto in fase di costruzione dei superyacht, volta a ridurre l’uso di resine.
E’ stato infine premiato anche il comandante Gino Battaglia, presidente di Italian Yacht Masters, associazione professionale che si sta impegnando con decisione per favorire l’ingresso sul mercato di una nuova generazione di comandanti italiani giovani e competenti.
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