Filippo Duò (Vittoria Yachts): “Tra un anno amplieremo le attività per i super yacht anche a Monfalcone”
Il cantiere rodigino si prepara a portare anche nelle navi da diporto (super customizzate) la propulsione ibrida già sperimentata su altri mezzi e traguarda le prossime consegne per il 2024
Cannes (Francia) – All’ultimo salone nautico di Cannes appena conclusosi il marchio italiano Vittoria Yachts è stato fra i più attesi dagli addetti ai lavori dal momento che rappresentava uno dei player di mercato più ambiziosi e deciso a farsi largo nel mondo dei super yacht. Filippo Duò, responsabile communication & digital del cantiere con sede ad Adria (Rovigo), in questa intervista a SUPER YACHT 24 ha tracciato la rotta che Vittoria Yachts intende seguire per affermarsi anche nel segmento della grande nautica da diporto.
Partiamo dal raccontare che momento sta vivendo Vittoria Yachts e cosa vedete di fronte per il prossimo futuro come nuovo entrante nel comparto super yacht?
“Di sicuro ci troviamo in momenti di forte difficoltà economica a livello mondiale ma, fortunatamente per noi, il mercato della nautica sta rispondendo molto bene; soprattutto si stanno aprendo nuove aree di mercato, ci sono sempre più nuovi potenziali clienti dagli Stati Uniti, ora che il mercato russo è precluso. Pertanto stiamo felicemente cavalcando l’onda di questa nuova fase di mercato portando avanti le nostre due linee di prodotto, che sono Explorer project Bow Sprit 54 metri e Veloce 32 metri Rph (entrambi progettati, come noto, dalla Hydro Tec di Sergio Cutolo sia per gli interni che per gli esterni). Al momento per entrambi sono in costruzione nuove unità on speculation però abbiamo dei nuovi clienti alle porte con cui contiamo di concludere presto degli ordini visto che si sono molto incuriositi per le caratteristiche delle imbarcazioni, non solo per il layout base originario, ma anche per la capacità di poterlo customizzare a seconda delle esigenze”.
Quali sono le particolarità delle unità da diporto di Vittoria Yachts?
“E’ chiaro che ci sia un layout base con delle caratteristiche più o meno fisse, ma noi garantiamo sempre la completa customizzazione: se un cliente ci chiede un helipad, lo possiamo inserire comodamente modificando l’imbarcazione. Abbiamo una trattativa aperta con un possibile cliente, ad esempio, che ci ha chiesto di studiare un’imbarcazione da 42 metri che quindi non rientra nel range delle due linee con un helipad. Però siamo aperti a tutto ciò che chiede il mercato; se qualcuno ha un’idea, può venire da noi, ce la propone e noi capiamo che cosa fare.
Questo anche perchè, avendo un background defence & security militare nel navale, siamo abituati ad affrontare sfide sempre diverse, prototipi sempre diversi a livello ingegneristico e costruttivo e ci adeguiamo alle più disparate esigenze.”
Ad esempio?
“Abbiamo fatto degli studi di ricerca e sviluppo importanti negli ultimi anni, investendo parte del fatturato nelle nuove tecnologie, abbiamo attenzionato, soprattutto nel mercato defence & security, e contiamo di portarla presto anche nel mondo dello yachting, la propulsione ibrida. Ad esempio, nei mesi scorsi, abbiamo varato l’ammiraglia della Guardia di Finanza, che possiede questo tipo di propulsione e di sicuro ci stiamo accorgendo che la tendenza di mercato è quella di clienti sempre più attenti alle tematiche globali; questo ci porta a studiare delle soluzioni ad hoc nel caso in cui, appunto, ci sia un cliente che ha questo tipo di necessità.”
Possiamo dare un aggiornamento sui tempi di costruzione dei nuovi super yacht in costruzione?
“Come dicevo, le due imbarcazioni procedono speditamente. Per quanto riguarda i tempi di costruzione, come sapete, abbiamo fatto il keel laying del Veloce 32 Rph a marzo, lo scafo è molto avanti, pressoché quasi concluso, ci sono i blocchi in assemblaggio in questo momento e contiamo di chiudere al più presto le trattative in corso, in particolare per la costruzione che stiamo facendo, per poterlo completare, perchè dopo lo scafo servirà tutto il resto e, chiaramente, si attende, il cliente per poterlo completare e customizzare.
Idem per l’Explorer Bow Sprit; si è fermato un pò nel corso dei mesi per urgenze di produzione defense & security e soprattutto perchè avevamo trattative con dei clienti che hanno fatto sì che ci fossero delle richieste di cambiamento della prua, della poppa, quindi abbiamo tenuto ferma la produzione – non è un mistero – in attesa di capire come procedere. Anche questa unità ha i blocchi in costruzione che procedono speditamente e contiamo, per l’autunno, di avere lo scafo completo anche dell’Explorer.”
Un paio d’anni quindi per vederli in acqua?
“I tempi di consegna sono, per entrambi, previsti circa per il 2024 se tutto va come deve andare: il Veloce 32 Rph prima metà del 2024 ed Explorer Bow Sprit per la seconda metà del 2024. Come detto abbiamo varie trattative in corso, la curiosità nel mercato si sta generando, siamo supportati da ottimi broker che lavorano con noi per la vendita delle imbarcazioni.”
Menzioniamoli pubblicamente…
“Abbiamo Floating Life per Veloce 32 Rph, come central agency, e un altro broker che annunceremo nei prossimi mesi, che al momento è riservato per motivi contrattuali.
Invece per quanto riguarda Explorer al momento la central agency è Camper & Nicholson, anche se è prevista un’espansione su nuovi mercatI come, appunto, gli Stati Uniti, la Florida e il Medio Oriente, legandoci a broker locali.”
Nonostante le molte incertezze economiche e di contesto Cantiere Navale Vittoria sta lavorando a pieno regime?
“La tenuta lavorativa, nonostante i momenti di crisi, è buona, c’è stata non dico una flessione ma, naturalmente ci sono state delle difficoltà legate al prezzo delle materie prime nei mesi scorsi, inevitabile che sia stato così. Stiamo cercando di adattarci al mercato; fortunatamente stiamo tenendo attiva la nostra forza lavoro, le nostre risorse che tra imbarcazioni defence & security e yacht continuano a lavorare in maniera indefessa. Non abbiamo fermato mai la produzione in tutti questi mesi, solo brevemente con il Covid, ma siamo sempre andati avanti a lavorare.”
In termini dimensionali, fino a che lunghezza potreste costruire superyacht con la struttura dello stabilimento produttivo attuale di Adria?
“Lo stabilimento produttivo attuale ci impone dei limiti evidenti; siamo su un canale e non direttamente sul mare, quindi abbiamo dei limiti fisici e strutturali legati alla presenza di ponti (ci sono 5 ponti prima del mare di cui 2 non apribili) quindi siamo limitati soprattutto in altezza. Quando produciamo delle imbarcazioni, siano esse yacht o unità defence & security, dobbiamo smontare la sovrastruttura per permettere il passaggio sotto il ponte, un pò come viene fatto in Olanda, quindi il limite fisico di lunghezza al momento previsto non supera gli 80 – 90 metri; ed è già tanto. Ci apprestiamo a costruire un’imbarcazione per la Guardia Costiera Italiana in raggruppamento temporaneo con Fincantieri, c’è stata l’aggiudicazione del contratto un anno fa e, se tutto va bene con la questione costi e materie prime, dovremmo iniziare in autunno. Si tratterà di un 88 metri. Non è uno yacht, ma è comunque una costruzione molto impegnativa, che avverrà tutta ad Adria.”
Per Vittoria Yachts però avete un piano di espansione nel Nord Adriatico, non è vero?
“Per quanto riguarda gli yacht l’idea è, come abbiamo sempre detto, di ‘splittarci’ tra Adria e Monfalcone, che è dove avremo la nostra area produttiva futura per la finalizzazione delle navi da diporto. La carpenteria verrà realizzata completamente ad Adria, poi gli scafi verranno trasferita a Monfalcone per completare gli interni, le pitturazioni, gli stuccaggi e ci sarà un piccolo yacht club dove poter accogliere gli armatori per la verifica dell’imbarcazione in tutte le sue fasi costruttive. La costruzione dell’area cantieristica al momento non è ancora partita, partirà in autunno, si è rallentata purtroppo per motivi burocratici legati a pratiche demaniali che speriamo di sbloccare il prima possibile. Quella è un’area su cui puntiamo molto perchè, essendo direttamente sul mare, ci consentirà di avere anche un tipo di rapporto diverso con il possibile armatore cliente; non tanto perchè Adria sia in un’area geograficamente poco considerata, ma quanto perchè Trieste e tutto il suo golfo attirano più facilmente armatori clienti.”
Nella migliore delle ipotesi quando potrebbe entrare in attività il nuovo stabilimento produttivo a Monfalcone?
“Nella migliore delle ipotesi direi nella seconda metà del 2023, perchè comunque bisogna montare un travel lift da diverse tonnellate, quindi i lavori procederanno dall’autunno in poi, ci auguriamo. Pertanto ci vorrà il tempo necessario per costruire le minime cose e nel 2023 potremo procedere, sempre che non ci siano ulteriori pratiche burocratiche critiche.”
Guardando invece al business mercantile, in particolare sui traghetti, dopo la consegna a Navigazione Libera del Golfo ci sono altri ordini in arrivo?
“Certamente si possono prendere delle opportunità. Si erano già aperte anche prima del Pnrr, perchè comunque il mercato dei traghetti, soprattutto nel Golfo di Napoli legato alla famiglia Aponte, quella che ci ha commissionato il Jumbo Jet tramite Navigazione Libera del Golfo, è molto florido. Hanno costantemente necessità di nuove imbarcazioni, pertanto abbiamo avuto dei contatti preliminari non ancora finalizzati, ma di sicuro è un tipo di imbarcazione, un tipo di mercato su cui vorremmo procedere e andare avanti, perchè il Jumbo Jet, l’imbarcazione di Lng di Napoli, ha riscosso molto successo ed è diventata l’ammiraglia attiva in quella zona ed è in grado di trasportare fino a 700 passeggeri; ha una capacità di velocità e di comfort molto più moderna rispetto a vecchi traghetti ancora in uso lì. Oltre a ciò non neghiamo di tenere costantemente attenzionato il mercato della laguna di Venezia; essendo molto vicino a casa nostra, abbiamo ottimi rapporti con l’amministrazione comunale veneziana e ci sono costantemente nuovi bandi. Stanno provando in questo momento a buttarsi sul mercato dei vaporetti ibridi o elettrici addirittura e, qualora si aprisse qualche opportunità, noi saremo felici di poter collaborare nuovamente per mezzi navali di quel tipo pEr il trasporto di passeggeri.”
Nicola Capuzzo
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