Grande interesse per il superyacht dell’oligarca russo all’asta a Gibilterra
Secondo l’avvocato James Jaffa gli asset congelati agli oligarchi ma senza debiti finanziari collegati saranno più difficili da vendere
Il primo superyacht di proprietà di un oligarca russo sottoposto a sanzioni a seguito dell’invasione in Ucraina del febbraio scorso è stato bandito all’asta: si tratta di Axioma, un 72.5 metri che ha sattirato molto interesse, anche se tardivo, fra i potenziali acquirenti.
Secondo diverse agenzie di stampa la nave da diporto in questione ha un valore che oscilla fra i 75 ai 77 milioni di euro, era stato sequestrato dalle autorità di Gibilterra nel marzo scorso dopo che la banca statunitense JP Morgan aveva dichiarato che il suo presunto proprietario, Dmitry Pumpyansky, non aveva rispettato i termini di rimborso di un prestito di circa 20 milioni di dollari.
Messo all’asta dal Tribunale di Gibilterra attraverso un sistema di offerte chiuse da inviare elettronicamente, questo asset ha ricevuto 63 richieste (di cui non è stato reso noto il valore) da ogni parte del mondo, secondo quanto ha affermato il broker Nigel Hollyer.
Axioma può ospitare 12 persone in sei cabine, ha una una piscina, una spa, un cinema 3D e attrezzature per gli sport acquatici.
Da quanto risulta a Reuters, che ha visionato i documenti del Tribunale, Jp Morgan aveva prestato 20,5 milioni di euro alla Pyrene Investments Ltd, società quotata alle Isole Vergini Britanniche, che era di proprietà della Furdberg Holding Ltd. Il proprietario di Furdberg era Pumpyansky, che ha fatto da garante per il prestito. Sempre secondo la stessa documentazione la Pyrene Investments non ha rispettato i termini del prestito dopo che Pumpyansky, il 4 marzo, aveva trasferito le sue azioni di Furdberg a una terza parte ed è stato quindi sanzionato, bloccando il rimborso del prestito.
Riguardo al miliardario russo Pumpyansky le notizie parlano di un 58enne, fino a marzo scorso proprietario e presidente della Oao Tmk – azienda produttrice di tubi d’acciaio per la società energetica russa Gazprom (società che ha dichiarato che l’uomo si è poi ritirato dall’azienda), e con una fortuna stimata da Forbes di 2 miliardi di dollari. L’uomo è stato sanzionato dalla Gran Bretagna e dall’Unione Europea poco dopo l’invasione dell’Ucraina.
Jp Morgan avrà titolo a esigere solo i 20.5 milioni di euro che le spettano mentre gli ulteriori ricavi saranno di competenza del tribunale. Decine di yacht e case legate agli oligarchi russi sono stati sequestrati dai governi mondiali e le autorità britanniche e americane hanno dichiarato che cercheranno di inviare all’Ucraina i proventi dei beni venduti, ma una fonte del governo di Gibilterra ha invece detto che il denaro sarà probabilmente congelato piuttosto che consegnato a qualche soggetto che non sia l’oligarca.
Secondo l’esperto avvocato James Jaffa, legale dello studio britannico Jaffa & Co, specializzato in yacht, che aveva rappresentato l’Axioma prima del suo sequestro, questa nave sarà probabilmente venduta a un prezzo “molto inferiore” ai 20 milioni di euro. Anche perché dopo l’asta, ha speigato il broker navale, i salari dell’equipaggio, il cantiere navale e la manutenzione dovranno essere pagati prima della banca.
Jaffa ha commentato che comunque il risultato positivo della vendita di Axioma potrebbe essere un punto di riferimento per dare fiducia alle altre banche che stanno cercando di recuperare le perdite mettendo all’asta le varie proprietà pignorate e i vari beni degli oligarchi russi sanzionati.
“Axioma sarà un momento di svolta per gli asset che hanno un finanziamento bancario a loro carico, perché tutte le altre banche si renderanno conto che l’asset può essere venduto e che possono recuperare una parte o tutto il loro denaro” ha affermato Jaffa, sottolineando tuttavia che gli asset senza crediti finanziari a loro carico, sequestrati dai governi solo a causa delle sanzioni, saranno più difficili da vendere.
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