Super yacht: il 2022 anno da dimenticare per i molti sinistri
Un sintetico resoconto che riguarda quattordici incidenti occorsi a navi da diporto nelle varie parti del mondo in questi primi otto mesi dell’anno e vede l’incendio come la prima delle cause
Il tema dei numerosi incidenti occorsi ai superyacht già affrontato da Super Yacht 24 poco più di una settimana fa è stato riproposto ieri da SuperYacht Times che lo focalizza solo sul 2022 riportandone numeri e situazioni.
Nel periodo gennaio-agosto 2022 gli incidenti che hanno determinato la distruzione, o quasi, di superyacht si suddividono per tipologia in otto incendiati, tre affondati, due sono stati attaccati volontariamente e uno colpito da una nave di soccorso. Ripercorriamo sinteticamente questi quattordici eventi.
Il 2022 inizia con l’incendio dell’11 gennaio al cantiere Ferretti di Cattolica che distrugge un superyacht di 30 metri già pronto per la consegna; dalle dichiarazioni del Gruppo Ferretti la barca era in costruzione e l’incendio, le cui cause non sono ancora note, era stato contenuto e non aveva causato feriti grazie alle procedure di sicurezza subito attivate.
Il 28 febbraio è la volta di Lady Anastasia, dai media spagnoli si diffonde la notizia che Taras Ostapchuk, ingegnere ucraino capo a bordo del superyacht di 47,73 metri, valutato circa 6,5 milioni di euro, ritenuto di proprietà di un trafficante di armi russo, ha tentato di affondarlo a Port Adriano, in Spagna dopo aver visto il video di un missile che colpiva un condominio alla capitale Kiev, come reazione a sostegno della sua nazione.
Nel marzo 2022 si verifica invece l’incagliamento del 53 metri Vixit del cantiere svedese Oskarshamns Varv vicino al villaggio di Ligui in Messico che sarà poi rimorchiato per essere riparato nelle tre aree danneggiate.
Ad aprile un incendio colpisce e danneggia gravemente Pesa, 27 metri di Sanlorenzo del 2020, mentre si trova nella Marina Nord di Valencia, in Spagna. L’incendio appare subito molto difficile e impegna tre plotoni di vigili del fuoco per 12 ore.
Peggiore sorte toccherà nel mese di maggio allo yacht Princess Rendezvous di 26 metri che verrà distrutto da un incendio a Torquay nel Devon, Regno Unito. Si apprenderà da una dichiarazione dell’Agenzia per l’Ambiente alla stampa del suo affondamento con a bordo circa 9 tonnellate di gasolio a bordo. Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute. Sempre a maggio il superyacht Austal Idol, 59 metri, dopo il refit in un cantiere di Pisa viene sorpreso dall’alta marea mentre naviga nel canale dei Navicelli e si scontra con un ponte. L’entità dei danni non è stata rivelata.
Il 10 giugno è la volta della goletta di 50 metri Eleonora E. di Van der Graaf colpita e affondata da una nave di soccorso di 60 metri a Port Tárraco, Tarragona, Spagna che stava uscendo dal porto e a causa di un blocco dei motori mentre era in retromarcia ha causato l’incidente. A fine giugno uno yacht di 26 metri Custom Line Navetta 26 al largo della costa turca inizia ad imbarcare acqua e ad affondare. La Guardia Costiera interviene e rimorchia l’imbarcazione fino a un rifugio di pescatori mettendo in salvo le 10 persone a bordo.
Ben cinque sono gli incidenti avvenuti nel mese di luglio. Ad inizio mese uno yacht Ferretti di 29 metri nominato In Too Deep si incaglia a Long Island, New York per aver sbattuto con la prua contro la spiaggia a 6.8 nodi, secondo quanto riportato dal Suffolk Times. Nessun ferito, lo yacht viene poi riportato all’attracco di Strong’s Marine di Mattituck. Sempre a luglio, in Grecia, le notizie dei media locali riportano che lo yacht Ferretti modello 880, Green Whisper, di 27,2 metri, è affondato al largo di Paxos. Viene portato a terra con tre passeggeri a bordo, tutti salvati dalla guardia costiera locale – secondo le autorità locali l’imbarcazione era stata osservata inclinarsi a causa dell’afflusso di acqua ed i provvedimenti hanno subito riguardato l’installazione di una barriera galleggiante per prevenire l’inquinamento e di boe luminose a prua e a poppa per la sicurezza della navigazione. Il terzo incidente nel mese di luglio riguarda l’incendio di un Pershing 88 “Cinque” al largo di Positano. Nessun ferito secondo i media locali grazie all’immediato trasferimento di ospiti ed equipaggio nel tender; l’incendio si ritiene sia scoppiato per un corto circuito nella sala macchine. Il quarto incidente nel mese di luglio riguarda un caso particolare: lo yacht a motore Belgor è coinvolto in un inseguimento e in una cattura da parte della Guardia Costiera turca che sospetta il coinvolgimento dell’imbarcazione nel contrabbando di droga. La società di stampa turca Milliyet ha riferito che la Guardia Costiera ha inseguito l’imbarcazione, sparando e speronando lo yacht fino a quando le persone a bordo hanno tentato di fuggire. Luglio vede anche un quinto incidente: lo yacht di 33 metri Ion Fedra si incaglia a Mykonos, in Grecia. In seguito alla collisione inizia ad imbarcare acqua e si inclina pericolosamente a prua a causa dell’ingresso di acqua. Secondo Proto Thema, per evitare che Ion Fedra affondasse, i vigili del fuoco locali hanno dovuto pompare acqua dall’interno dello yacht. Non sono stati segnalati feriti.
Siamo infine ad agosto, mese non ancora concluso che ha già visto il giorno 1 un incendio sul Canados di 27 metri Hooligan e il suo conseguente affondamento in Estonia; secondo quanto riporta la stampa finlandese Iltalehti lo yacht aveva subito un grave guasto tecnico prima di prendere fuoco. Il 4 agosto un altro incendio sul 34 metri Bilgin Good Vibes a Ibiza nella zona di Es Freus, tra Ibiza e Formentera causato – riporta la stampa locale – da uno scoppio nella sala macchine dello yacht turco. In cinque ore l’incendio sarebbe stato spento ma lo scafo ormai danneggiato è rimasto semiaffondato in acqua. Eclatante incendio è quello su Aria Sf, 44 metri Isa Yachts, poi affondato a Ibiza. Lo yacht era stato varato dal cantiere italiano in aprile e consegnato solo il mese scorso.
Concludiamo con gli ultimi due recentissimi incidenti con la speranza che non ne sopravvengano altri per molto tempo; importante sarebbe anche conoscerne le cause che molto spesso rimangono racchiuse nella frase “non se ne conoscono ancora le ragioni”. Il tema è di vivo interesse come dimostra il post della broker Skoptsova su Linkedin che continua ad avere commenti e condivisioni da parte degli esperti.
Il primo incidente è avvenuto in India a Mandwa: uno yacht sperimentale svizzero nominato Porrima si è incendiato a causa di uno scoppio nel vano batterie. Le cinque persone a bordo si sono salvate grazie all’intervento immediato della Guardia Costiera che ha risposto all’Sos in condizioni climatiche critiche per pioggia e forti venti. Porrima è un’imbarcazione unica nel suo genere: alimentata esclusivamente da energia rinnovabile proveniente dall’energia solare, eolica e dall’idrogeno. Infine l’ultimo: si tratta di Saga, yacht di 39 metri affondato nel Golfo di Squillace. Costruito in Italia nel 2007 da Monaco Yachting & Technologies ha iniziato ad imbarcare acqua e nonostante un rimorchiatore arrivato sul posto a causa delle condizioni avverse del tempo la barca è infine affondata.
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