Royalton non molla la presa sul cantiere ex Privilege di Civitavecchia e apre a un nuovo partner
William Gassen promette battaglia contro il ritiro della concessione da parte della port authority e preannuncia di voler portare via lo scafo in costruzione
William Gassen, amministratore delegato di Royalton e direttore commerciale di Konig, è tornato a parlare del cantiere ex Privilege al quale l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale ha recentemente revocato la concessione considerata la prolungata inattività.
“È nostra ferma intenzione recuperare il cantiere e per questo andremo avanti con il nostro ricorso alla giustizia amministrativa. Vogliamo sfruttare tutte le possibilità per riprenderci il cantiere” ha detto in un’intervista all’emittente locale Trc Giornale.
Riepilogato l’excursus storico della società, al fine di giustificare l’inattività del cantiere, il manager ha ricordato che a Dicembre 2013 i lavoratori se n’erano andati, a giugno-luglio 2015 Privilege Yard era andata in default, due anni più tardi, nel 2017, dopo quattro aste Koenig aveva rilevato lo scafo dello yacht in costruzione per poi cederlo alla società Marine Goddess (riconducibile a un tale Mr. Kharamie). Nella ricostruzione si dice poi che nel 2018 Koenig ha ottenuto la concessione del cantiere ma solo a gennaio 2020 l’Autorità portuale di Civitavecchia ha accordato e concretamente consentito di poter lavorare entrare in possesso delle aree (che sono almeno pari a 100.000 mq e per questo fanno gola a molti gruppi).
“Ci sono stati molti ritardi di diverso genere e Marine Goddess non ha mai pagato nulla per la costruzione della nave e quindi non ha rispettato gli accordi presi. Ad esempio non ha versato le somme dovute” ha aggiunto Gassen. Che, alla domanda su sosa ne sarà dell’ex Privilege, ha così risposto: “Dipende dal successo o meno del nostro ricorso legale. Il nostro obiettivo, se ci sarà consentito, è quello di costruire yacht fino a 50-70 metri. O in alternativa imbarcare un partner, se non Tankoa qualcun altro per costruire yacht”.
A proposito dello yacht in costruzione ha aggiunto: “Lo scafo deve andare via, può essere rimorchiato in galleggiamento o portato via a pezzi ma dev’essere lasciato andare. I nostri piani futuri variano a seconda del successo o meno del ricorso legale ma noi vorremo semplicemente costruire barche”.
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