Il 40% della nautica italiana impattato per le sanzioni alla Russia
Il dato emerge da un sondaggio dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica secondo il quale l’8% ha confessato di aver subito effetti “significativi”
Per il 60% delle aziende italiane delle nautica che hanno risposto al sondaggio dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica, le sanzioni europee imposte alla Russia non hanno avuto impatto sugli ordini. Per il 32% del campione intervistato, però, l’impatto c’è stato, seppure “poco significativo” e per l’8% degli intervistati è stato “significativo”. E’ uno dei dati dell’indagine presentata nel corso della convention annuale Satec di Confindustria Nautica andata in scena a Viareggio (Lucca).
Oltre ai riflessi del conflitto sull’industria nautica, l’indagine ha analizzato i ritardi nella consegna delle materie prime dai fornitori: i tempi nel 2021 sono stati più lunghi dei valori standard, ma negli ultimi mesi si sono stabilizzati. Per il 24% degli intervistati arrivano fino a 4 settimane, per il 39% (meno rispetto al precedente 45%) si attestano fra 5 e 8 settimane, per il 13% fra 9 e 15, per il 17% fra 16 e 30 e solo per il 7% a 30 settimane. Tempi di attesa che comportano una programmazione più stringente degli ordini di materie prime e componenti. Per il 92% del campione, inoltre, molti fornitori hanno aumentato i listini rispetto all’anno precedente.
L’assemblea privata dei soci di Confindustria Nautica si è conclusa con l’approvazione del bilancio 2021 chiuso con “una crescita dell’associazione che si è accompagnata a una crescita del settore reattiva e solida, con positive prospettive anche per l’anno nautico in corso” ha commentato il presidente Saverio Cecchi.
Per quanto riguarda i numeri: “Il bilancio – ha concluso il direttore generale Marina Stella – riflette tutti i progetti e gli investimenti e registra risultati positivi, con un costante rafforzamento della posizione economica e finanziaria della nostra associazione”.
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