Come cambia il design dei superyacht con gli armatori Millenial
“la nuova generazione vuole 20 amici, il miglior chef, un Dj, tutto a portata di mano ed è attratta dall’idea di un’isola privata in mezzo al mare, lontano dalla folla”
Nel design degli yacht c’è una tendenza a innovare con lo sguardo rivolto alla fascia più giovane. Ad affermarlo è Ian Sherwood, broker di Burgess Yachts, che sta seguendo la costruzione del Project Fox di 114 piedi presso i cantieri Pendennis di Falmouth. Lo yacht, progettato pensando a un acquirente fra i 20 e i 30 anni, è disegnato negli interni ed esterni da Q London, ha un’alta sovrastruttura a prua collegata con un gigantesco ponte all’aperto e, sebbene sia ispirato a una nave da esplorazione, ha una linea ancora più “anonima” ed è su questo punto che risiede la particolarità del nuovo trend.
Secondo Sherwood – si apprende dal sito Robb Report – la nuova generazione di giovani armatori vuole potersi divertire più che “rilassarsi all’ancora”. Quindi, il ponte posteriore di 1.200 piedi quadrati di Project Fox, che sarà pronto nella primavera del 2023, è disegnato per contenere veicoli anfibi, sommergibili, moto d’acqua, un paio di tender da 25 piedi e attrezzatura subacquea e i suoi ponti chiari sono ideali per socializzare date le tante possibilità e tentazioni offerte. Naturalmente, lo yacht sarà dotato anche di una cabina per Dj, una cantina dei vini, una media sky lounge e di uno spazio dedicato al barbecue.
Anche secondo Alberto Mancini “la nuova generazione vuole 20 amici, il miglior chef, un Dj, tutto a portata di mano ed è attratta dall’idea di un’isola privata in mezzo al mare, lontano dalla folla”. Il designer triestino, che ha recentemente rivelato il concept di Apache, il 76 metri di Tankoa, lo ha definito “Una selvaggia reinterpretazione di un superyacht convenzionale”.
Apache presenta ampi spazi sociali all’aperto, coperti, tre piscine, tra cui una con fondo trasparente in vetro lunga oltre 9 metri vicino alla suite principale, e un beach club con lati pieghevoli che si espande fino a 1.400 piedi quadrati. “Questi nuovi miliardari vogliono vedere dove possono arrivare gli yacht designer” afferma Mancini. “Non importa se il risultato è brutto, purché offra l’esperienza desiderata”.
D’accordo con Mancini anche Valerio Rivellini – il pioniere dei ponti laterali pieghevoli per i dayboat – sul fatto che il poter vivere gli spazi esterni al massimo sembra essere il mantra tra gli acquirenti più giovani. Il suo Evo V8, lanciato di recente, comprende infatti ampi spazi all’esterno, zone pranzo con finestre “intelligenti” motorizzate e auto-oscuranti e fino a quattro postazioni di guida. “Gli spazi di collegamento tra relax e sport all’aria aperta sono essenziali nei progetti di oggi per i proprietari più giovani” afferma Rivellini.
Da non dimenticare è poi l’importanza della tecnologia all’avanguardia per le giovani generazioni; in questo campo il nuovo e futuristico concept Pure da 268 piedi del cantiere Feadship può illustrare al meglio la linea di demarcazione tra la vecchia e la nuova scuola: invece di una timoneria tradizionale per questa area operativa sono stati scelti i ponti inferiori dello yacht, ciò significa che Pure è guidato virtualmente, tramite schermi di proiezione e realtà aumentata. “Di fronte a questa innovazione i comandanti più anziani consultati avevano giudicato questa scelta una pazzia perché ritenevano necessario vedere le operazioni nel corso della loro conduzione – ha affermato Farouk Nefzi, responsabile marketing di Feadship – mentre la generazione dei comandanti più giovani l’ha reputata fantastica definendola come la console di gioco ideale”.
La tecnologia potrebbe diventare presto prioritaria rispetto all’interior design nei desiderata dei giovani. I costruttori di yacht tra cui i cantieri Princess, Sea Ray e Tiara stanno aggiungendo la tecnologia di attracco assistito ai loro nuovi modelli integrandola con sistemi audio di fascia alta e con monitoraggio remoto della barca controllato attraverso smartphone. “L’uso della tecnologia sulla nostra nuova V50 ha generato molte richieste da parte dei giovani” ha infatti confermato Nick Smith, responsabile della pianificazione della produzione presso il cantiere inglese Princess.
Riguardo all’approccio sostenibile i millennial chiedono a gran voce di unire la propulsione elettrica con il sistema foil ed è in questo senso che sta andando il mercato dei dayboat. Il cantiere svedese Candela Boats ha recentemente lanciato il suo modello C-8, mentre il cantiere statunitense Navier sta costruendo un 27 metri di aspetto futuristico sostenendo che sarà la nave elettrica ad alta velocità e a più lungo raggio sull’acqua. Il 27 metri è stato ideato da tre laureati del Mit ed ha un sistema di navigazione software intelligente accoppiato con aliscafi progettati dall’ingegner Paul Bieker, noto anche per essere stato determinante nell’introdurre le barche da regata foiling all’America’s Cup.
“I nostri proprietari sono giovani, esperti di tecnologia e attenti alla sostenibilità” afferma il cofondatore di Navier, Sampriti Bhattacharyya, specializzato in robotica e aerospaziale: “Vogliono una barca elettrica, ma con un’autonomia sufficiente per navigare nei fine settimana.”. E nel caso del nuovo 27, “volere” potrebbe risultare un eufemismo: il progetto si è rivelato così ambito che i primi 15 slot per lo scafo sono stati venduti in sole sei settimane.
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