Magnisi e Bicchierri presentano i due nuovi progetti di Tureddi in vetrina al Monaco Yacht Show
Il 50 metri Hyper e il 40 metri Ultra sono stati affidati in esclusiva per la vendita alla Dome Yachts Italy di Flavio Domenici
Tureddi Yachts è tornato al Cannes Yachting Festival con un proprio stand, dopo aver celebrato lo scorso anno, direttamente dal pontile del Majestic nella rinomata località della Costa Azzurra, la nascita del nuovo brand. In questa occasione, Danilo Magnisi, direttore commerciale di Tureddi Yachts, insieme all’architetto Antonio Bicchierri, con vent’anni di esperienza nella progettazione di unità da diporto fino a 82 metri, anticipano a SUPER YACHT 24 i due nuovi progetti che il cantiere, guidato dal presidente Alessandro Tureddi, svelerà ufficialmente tra poco più di una settimana al Monaco Yacht Show.
State presentando due nuovi progetti ai vostri clienti e consulenti in questi giorni; quale riscontro avete avuto finora?
Danilo Magnisi: “I due progetti, un 40 metri denominato Ultra e un 50 metri chiamato Hyper 50, stanno riscuotendo un enorme successo, poiché rispondono perfettamente alle attuali richieste del mercato. L’accurata analisi delle imbarcazioni esistenti di dimensioni simili, condotta dall’architetto Bicchierri prima della progettazione, ha consentito di colmare il gap presente nell’attuale offerta, permettendo di ottimizzare entrambi i modelli con tutte le migliorie possibili”.
Potete descriverci le caratteristiche dei due yacht?
Antonio Bicchierri: “Entrambi i modelli si presentano con uno stile abbastanza simile e coerente e non è da escludere quindi la possibilità di espandere la gamma in un prossimo futuro. Si distinguono per la loro silhouette accattivante e nitida, in cui volumi decisi e affilati sono definiti da nervature tese e dinamiche che corrono lungo l’intero profilo, richiamando forme organiche. Questo conferisce una presenza potente e performante a entrambi gli yacht. Le grafiche delle luci sulle fiancate esprimono energia e dinamismo, senza risultare aggressive.
La poppa lunga e affusolata accentua la sensazione di movimento, evidenziando le forme di questi yacht e la fluidità delle linee. Il grande equilibrio nelle proporzioni è stato raggiunto grazie a un approccio progettuale che, a differenza della consuetudine, è stato concepito fin dall’inizio come un disegno tridimensionale.
Entrambi i modelli incorporano soluzioni già viste su altre imbarcazioni, ma si distinguono soprattutto per l’interpretazione diversa sia dal punto di vista funzionale che estetico. Ad esempio, le murate abbattibili di poppa, presenti ormai in molti progetti e realizzazioni, sono state qui riviste ed ottimizzate. Non solo offrono ampio spazio aggiuntivo e di contorno alle sedute prendisole laterali, ma i loro bordi oltre a infondere sicurezza consentono di utilizzarle anche come sedute; questo sotto l’aspetto funzionale. Esteticamente, una volta chiuse, queste murate si integrano perfettamente alla linea dello yacht ed i fori presenti sulle superfici eliminano l’effetto di occlusione visiva a murata alzata”.
Le forme così dinamiche e fluide dei due progetti possono rappresentare una complicazione per il cantiere costruttore?
D.M: “Certamente, queste forme richiedono un notevole impegno artigianale da parte del cantiere. Tuttavia, con oltre quarant’anni di esperienza alle spalle, Tureddi è perfettamente in grado di affrontare questa sfida”.
Riguardo agli interni e agli esterni di questa linea: quali sono gli elementi di spicco?
A.B: “La compartimentazione interna è caratterizzata da un design semplice e regolare, orientato verso un puro minimalismo. Gli spazi interni sono cosi ottenuti più per sottrazione di ingombro che per una semplice addizione funzionale. Entrambi i progetti, prevedono ampi ambienti sia per le cabine che per la circolazione di ospiti ed equipaggio lungo tutta la nave, intorno alle quali si trovano comparti e gavoni che ottimizzano la vita di bordo.
Distribuiti su tre ponti, gli spazi comuni per gli ospiti si susseguono in modo fluido, creando ambienti ariosi, uniformi e geometricamente regolari, dove luce e materiali dialogano e interagiscono con l’ambiente circostante. Gli arredi sono per lo più costituiti da complementi freestanding, scelti e disegnati secondo lo stile e il gusto dell’armatore.
Da direttore commerciale, come ritiene sarà l’accoglienza del mercato verso questi progetti?
D.M.: “Vendere un oggetto dal costo di circa venti milioni di euro è sempre complesso, ma diventa molto più facile se già piace molto a chi lo propone. Inoltre, la selezione di questi progetti è stata curata dal nostro presidente, Alessandro Tureddi, il più giovane presidente in Europa nel settore della costruzione di yacht, e per questo capace di capire e comunicare efficacemente con una clientela che, nello yachting, è sempre più giovane e che si rivolge a modelli meno tradizionali”.
Allargando lo sguardo al futuro molto prossimo: quali saranno i passi di Tureddi Yachts?
D.M.: “Attualmente, oltre a presentare il suo nuovo progetto di cui ha l’esclusiva la Dome Yachts Italy di Flavio Domenici, che ci ha introdotto l’architetto Bicchierri, Tureddi annuncerà a Monaco la co Central del progetto con un grande player internazionale, che garantirà una promozione simultanea dei nostri progetti su scala globale, con particolare attenzione verso l’Arabia Saudita e il Medio Oriente”.
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