Riapre il porto “Carlo Riva”, a Rapallo nuovi spazi per i superyacht
Investimento interamente privato di 70 milioni, in totale saranno 253 gli ormeggi disponibili, anche per barche fino a 60 metri
Rapallo (Genova) – Che la riapertura del porto “Carlo Riva” fosse un vero evento lo si è capito dal gran numero di personalità presenti alla cerimonia avvenuta venerdì 26 aprile, per la quale si sono scomodati persino il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a rinsaldare lo storico legame fra la Lombardia e la cittadina del Tigullio.
Anche fatta la tara sulla (improbabile) “casualità” della cerimonia del taglio del nastro programmata in pieno periodo elettorale, fatto su cui ha scherzato il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco nel suo intervento, è evidente che il progetto ha una valenza internazionale ed è destinato a rafforzare la centralità del sistema dei porti turistici italiani nel Mediterraneo, specie per gli yacht di fascia alta.
La brutale mareggiata che nella notte fra il 29 e 30 ottobre 2018 sconvolse Rapallo, demolendo la diga e il porto e causando la distruzione di circa 400 barche di tutte le dimensioni, è fortunatamente solo un ricordo, fissato nella dolorosità delle immagini dal video proiettato durante l’evento.
Rapallo ed il suo porto ora guardano avanti, tornando ad accogliere armatori e yacht da tutto il mondo con la fiducia che un investimento di 70 milioni di euro, interamente a capitale privato, può garantire. Saranno 253 i posti barca disponibili, su 9 banchine, per barche da 7,5 fino a 60 metri ed è chiaro che tutta la zona del Tigullio, se si considerano anche i vicinissimi porti di Portofino e Santa Margherita, potrà ora (ri)affermare il proprio ruolo di assoluto rilievo nella nautica internazionale.
Promotrice dell’intervento è stata la società Bizzi & Partners di Davide Bizzi attraverso la controllata Argo srl e in partnership con la Fidim di Luca Rovati, mentre la firma sul progetto è dell’architetto Susanna Scarabicchi, dello studio Tectoo.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la notevole complessità dell’opera dal punto di vista ingegneristico: il nuovo “Carlo Riva”, la cui costruzione è iniziata a primavera del 2021, ha una superficie di specchio acqueo interno di 61 mila mq, ed è protetto a Sud da una diga lunga 400 metri con un muro paraonde alto 7.
Molta attenzione è stata data agli aspetti di sostenibilità: il “Carlo Riva” è il primo porto ligure a utilizzare l’acqua di ritorno del depuratore cittadino (circa l’80% del fabbisogno del marina) ed eviterà l’emissione di tonnellate di CO₂ grazie ad interventi di efficientamento, come dispositivi a risparmio energetico e fotovoltaico. Per la ricostruzione sono state inoltre utilizzate migliaia di tonnellate di inerti recuperate in seguito alla mareggiata.
Circa 200 i posti di lavoro stimati che ruoteranno attorno alla struttura, fra personale di terra e di mare, necessari a ripristinare l’intera funzionalità del porto in tutti i suoi servizi, dall’accoglienza al supporto tecnico-nautico.
I prossimi passi per il recupero completo del marina saranno il completamento della club house e della parte commerciale: nelle intenzioni di promotori e progettisti il nuovo porto farà da “cerniera” fra il mare e la città di Rapallo, per far vivere la struttura in modo continuativo non solo agli armatori ed ai loro ospiti ma anche alla cittadinanza, che certo accoglierà con gioia la novità.
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