Presentato il 63° Salone Nautico Internazionale di Genova
Più di mille imbarcazioni esposte (da 2 a 40 metri), con 143 in acqua in più rispetto allo scorso anno
Genova – A Genova si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 63esima edizione del Salone Nautico Internazionale in programma nell’area del Waterfront di Levante dal 21 al 26 settembre.
Organizzata da Confindustria Nautica e da I Saloni Nautici, quest’anno la manifestazione ha il motto: “Sea More” e vuole appunto “andare oltre” le aspettative proprie del suo ruolo, già affermato e riconosciuto come provano le conferme di partecipazione già avute dai rappresentanti del Governo come Matteo Salvini per il ministero delle Infrastrutture, Adolfo Urso per quello delle Imprese e del Made in Italy e di Guido Crosetto per il ministero della Difesa.
I ministri saranno presenti nella giornata di apertura al convegno inaugurale “Industria nautica. La storia del futuro”. Interverranno inoltre, come relatori nei vari convegni, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e dell’Eni, Giuseppe Zafarana, oltre a molti altri esponenti del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale.
Alla conferenza ha rimarcato l’importanza del prossimo Salone il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, portando i numeri dell’evento: 1.043 saranno i brand presenti (+4,5% sull’edizione 2022). Più di mille saranno le imbarcazioni esposte, da 2 a 40 metri, con 143 in acqua in più rispetto allo scorso anno. 184 saranno le novità in esposizione e le premiere (+9,5%).
Circa i dati economici del settore sono già note le previsioni di un superamento di 7 miliardi di fatturato del comparto e dell’export che continua a generare numeri da record. Per i dati ufficiali e la percentuale di crescita si dovrà invece attendere il giorno di apertura del Salone, ovvero il 21 settembre, quando sarà presentata la nuova edizione di Nautica in cifre Log realizzata dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con Fondazione Edison.
Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, ne suo intervento ha sottolineato che il settore reinveste gran parte della sua crescita in prodotti sempre più avanzati e in percorsi di sviluppo della sostenibilità, cioè nel percorso che guiderà la competitività futura della nostra industria. “Il nostro impegno è sempre stato quello di adoperarci affinché il Salone Nautico potesse interpretare al meglio e accelerare questo dinamismo dell’industria italiana della nautica da diporto, una vera bandiera del Made in Italy» ha continuato Stella: «Le nostre imprese sono leader nella conquista dei mercati esteri, ma per continuare questa storia di successo, visione imprenditoriale, innovazione e sostenibilità devono potersi coniugare con politiche industriali, normative, fiscalità, formazione e politiche per l’economia del mare e la formazione professionale. Il Salone Nautico rappresenta quindi per Confindustria Nautica uno strumento effettivo di politica industriale, ed è questo il motivo per cui l’Associazione rende la manifestazione non solo vetrina ma luogo di confronto con governo, Istituzioni e stakeholder nazionali e internazionali sui temi strategici per il consolidamento della competitività della nostra industria e la proiezione verso uno sviluppo futuro sostenibile del settore. Il futuro del resto – ha concluso Stella – si costruisce nel presente, ma avendo basi ben salde e strutturate.” Stella ha anche informato che “Il Salone sarà contenitore di formazione con il programma dei convegni Forum23 che quest’anno si fregia del patrocinio della Commissione europea, e veicolo per affermare il Made in Italy con il progetto Italian StartUp realizzato in collaborazione con IceAgenzia.”
Di sostenibilità ha parlato anche il consigliere delegato dei Saloni Nautici, Carla Demaria, sottolineando che il settore impatta pochissimo sull’ambiente (lo 0,06% secondo i dati ufficiali dell’ Imo) ma effettua ugualmente forti investimenti in tal senso e nell’innovazione tecnologica. La riduzione dell’età media degli armatori che si sta osservando – ha poi aggiunto – porterà tra l’altro un’ulteriore attenzione a questi temi, che ormai non sono più un’opzione ma una strada maestra da percorrere concretamente.
Del layout 2023 del prossimo Salone ha parlato il direttore commerciale, Alessandro Campagna confermando il format multi-specialistico che si sviluppa su una superficie di oltre 200 mila mq tra terra e acqua, con l’85% delle aree completamente all’aperto.
L’evento, con un gioco di incastri, fa da contenitore di 5 Saloni, complementari tra loro e caratterizzati da una propria identità: un Salone Tech Trade dedicato alla componentistica e agli accessori, uno della vela (Sailing World), uno del mondo del fuoribordo (Boating Discovery), un Salone Yacht e Superyacht, e un Salone Living the sea, ognuno con servizi dedicati per garantire a ogni segmento e clientela servizi rispondenti alle specifiche esigenze.
Dal 2020 inoltre il Salone si sta, anno dopo anno, rinnovando completamente con il lavoro di trasformazione del waterfront di Levante dell’architetto Renzo Piano che prosegue a pieno ritmo. Un concept avveniristico, ha spiegato ancora Campagna, che consentirà al Salone Nautico di godere di una piattaforma unica al mondo. Il nuovo waterfront di Levante sta già prendendo forma, con l’apertura dei canali navigabili, la realizzazione della spettacolare isola che fa da cornice al Padiglione Blu, le nuove banchine espositive, l’ampliamento e il rinnovamento di spazi e servizi e non rappresenta più solo il luogo che accoglie il Salone ma un suo prezioso asset.
Sono intervenuti alla conferenza, fra gli altri, il sindaco di Genova Marco Bucci che ha parlato di un grande lavoro in sinergia tra pubblico e privato “che sta portando risultati preziosi per il territorio” e il presidente della Regione Giovanni Toti che ha definito il Salone un’opera importante per il settore che, come tutta la Blue Economy, è uno dei fiori all’occhiello del tessuto economico ligure. Un territorio che oltre ai record di Bandiere Blue e di porti turistici è anche una meta ambita per i diportisti, determinando così grandi ricadute su tutto l’indotto della Regione.
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