Pisano: “Ecco come il canale dei Navicelli si allarga per il transito di super yacht sempre più grandi”
Intervista al presidente della Porto di Pisa che fa il punto sui lavori e sugli investimenti per migliorare l’accessibilità nautica del distretto locale della nautica
Sulle sponde del Canale dei Navicelli il comparto della nautica da diporto toscano non solo cresce, ma cerca ulteriori spazi che ormai scarseggiano a Viareggio e per questo la sua navigabilità è al centro dei pensieri sia di chi lo gestisce sia delle imprese che vi sono insediate o che vorrebbero insediarvisi.
Il momento attuale è inoltre particolarmente importante per due imbarcazioni di grandi dimensioni e di altissimo valore che dovranno uscire a breve dai rispettivi cantieri per percorrerlo e raggiungere il mare aperto nella massima sicurezza.
Il passaggio del primo megayacht era già stato comunicato con largo anticipo a SUPER YACHT 24 da Salvatore Pisano, presidente della Porto di Pisa, società che gestisce il Canale dei Navicelli, e che oggi entra con noi più nel dettaglio: “Per agevolare l’uscita del 60 metri di Rossinavi, che ha il baglio di circa 2 metri più ampio della media, abbiamo riprofilato l’alveo del canale a forma di parabola allargandolo in modo mirato, prendendo come riferimento la sezione più ampia della nave e, materialmente, facendola scorrere nel programma Cad lungo il canale stesso per poi agire sulle criticità che il sistema evidenziava. I lavori di riprofilatura e dragaggio, conclusi in questi giorni, hanno comportato un investimento di circa 200mila euro complessivi. In sinergia con noi la Regione Toscana sta agendo nello stesso modo nella parte del corridoio di attraversamento del canale Scolmatore per renderlo ancora più sicuro con un investimento di 100 mila euro. Il passaggio della nave avverrà di notte in una data dal 10 al 20 giugno. Per sicurezza dal 1° giugno tutti i lavori di palancolatura attualmente in corso saranno sospesi per 15 giorni per evitare frane di terra”.
I lavori per affrontare il passaggio di questo superyacht dalle dimensioni straordinarie sono stati programmati anticipatamente dall’ente pisano e riaggiornati ad ogni step, ma presto anche questa lunghezza sarà superata per permettere a uno scafo Sanlorenzo di 75 metri di uscire in mare verso Viareggio dove avverranno i lavori di completamento; si tratta di una ulteriore prova quindi per la gestione del Canale, e soprattutto di un’occasione per riproporre quello che Pisano già da tempo sostiene e chiede.
“Il passaggio di uno yacht di 60 e passa metri che ora è sporadico nel breve termine diventerà la regola. Al mio arrivo alla Porto di Pisa, 4/5 anni fa, la lunghezza degli yacht non superava i 45/48 metri. Quindi, se da un lato credo che il nostro perequare le aree le abbia rese appetibili e che anche la mancanza di nuove aree nel viareggino stia facendo la sua parte nel convogliare la richiesta di insediamento da noi, questo allo stesso tempo vuol dire che il canale nel medio futuro mostrerà i suoi limiti. Il punto è infatti tutto qui: la nautica sta andando verso imbarcazioni molto grandi, e non dimentichiamo che l’economia che smuove è grande. Anche il recente insediamento di Sanlorenzo attraverso Carpensalda per la produzione di scafi e sovrastrutture compreso il suo investimento sul sito ex Pisa Superyacht e il relativo piano industriale, se non esclude che il cantiere spezzino possa arrivare a completare le sue produzioni qui da noi fa pensare il contrario. Il 75% dei canoni che riscuotiamo dalle imprese insediate viene riversato in lavori sul canale e ci adoperiamo da tempo con richieste di stanziamenti straordinari agli enti di riferimento per cercare di essere in linea con quanto chiede il mercato. Ma occorrono apporti straordinari, come ho avuto modo di far presente di recente al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.” spiega Salvatore Pisano.
“Carpensalda inoltre farà uscire a breve uno scafo Sanlorenzo di 75 metri, forse con sovrastruttura, per raggiungere lo stabilimento di Viareggio. Seppure il peso dello scafo sarà minore rispetto a quello di uno yacht finito, la sua dimensione è di assoluto rilievo”.
Il fermento è dunque notevole sul Canale e tutto fa pensare a un proseguimento del suo sviluppo. Quindi occorrono dragaggi, ampliamenti dell’alveo e un nuovo ponte che consenta il passaggio in via diretta al mare aperto oltre che aree a terra per ampliare o realizzare i nuovi stabilimenti.
“Il canale in svariate parti ha già una profondità di 3.5 metri, ritengo che una palancolatura e riprofilatura completa delle sponde che allarghi la sezione della concavità di un massimo di 1,5/2 metri per parte, permetterebbe i passaggi di yacht ancora più grandi. Per il sedime da ricollocare andrebbero riattivate le vasche di stoccaggio. Ho già fatto questa richiesta al Comune un anno fa e sto aspettando la risposta: purtroppo questo è un problema di troppa burocrazia. Per la questione del ponte poi, la cui ricerca di soluzione era prevista dal Piano Regolatore del Porto di Livorno già dal 2015 che ho sollecitato subito al mio arrivo alla Porto di Pisa, il tavolo è finalmente avviato e mi auguro proceda con velocità dato l’interesse di tutte le parti in gioco”.
Ci sono anche nuovi tipi investimenti che per la prima volta riguardano il Canale dei Navicelli: “Ci stiamo occupando dell’area anche dal punto di vista naturalistico-visivo. Incaricheremo una ditta per riprofilare al meglio queste nuove sponde in modo che si integrino ancora di più con il paesaggio intorno ed il risultato sarà spettacolare. Anche in questo caso l’investimento sull’area sarà fatto con quel 75% dei proventi che ci derivano dai canoni” conclude il presidente della Port Authority di Pisa.
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