L’industria nautica italiana è tornata sopra i 6 miliardi di fatturato
Alla presentazione de “La nautica in cifre” tutti i numeri su un comparto che è tornato ai tempi d’oro del 2007 e che per ora sente pochi segnali di rallentamento
Genova – Nel 2021 l’industria italiana della nautica ha fatto registrare un fatturato globale pari a 6,11 miliardi di euro, in crescita del 31,1% rispetto ai 4,66 miliardi del 2020 ma soprattutto riprendendo il trend crescente che proseguiva dal 2013 quando il volume d’affari del comparto era crollato a 2,4 miliardi. Si è quindi tornati al biennio d’oro 2017/2018 quando il fatturato annuale aveva raggiunto quota 6,2 miliardi di euro. “Il trend ormai è consolidato e i dati ancora incredibili dei primi sei mesi di quest’anno ci dicono che il 2022 sarà un altro anno di crescita” ha spiegato Stefano Pagani Isnardi, Direttore ufficio studi di Confindustria Nautica, secondo il quale “nel è 2023 attesa una stabilizzazione”.
Tutti i settori principali che formano il fatturato dell’industria nautica sono cresciuti nell’ultimo anno: la cantieristica vale 4,09 miliardi (il 66,9% del totale), gli accessori 1,57 miliardi (il 25,7%), i motori 450mila euro (7,4%) e a seguire c’è il refit di imbarcazioni e navi da diporto. In termini di contributo al Pil il peso della nautica ha raggiunto il 2,89%.
Il direttore della Fondazione Edison, Marco Fortis, ha evidenziato come il settore “imbarcazioni da diporto e sportive” sul comparto specifico degli “altri mezzi di trasporto” abbia aumentato la propria incidenza sull’export dal 8,7% del 2000 al 17,9% del 2021. Anche in termini di bilancia commerciale (che meglio misura la specializzazione di una data industria) il peso delle imbarcazioni da diporto e sportive è cresciuto, passando dal 22,1% al 35,5%.
Le “Imbarcazioni da diporto e sportive” rientrano inoltre tra i settori che dall’inizio del nuovo millennio hanno registrato le maggiori crescite dell’export: considerando unicamente i settori manifatturieri più rilevanti per la bilancia commerciale italiana, vale a dire quelli che presentano nel 2021 un surplus commerciale superiore a 2 miliardi di euro, il comparto delle “Imbarcazioni da diporto e sportive” si posiziona infatti al 10° posto per crescita dell’export; in particolare, le esportazioni del settore sono passate dagli 850 milioni di euro nel 2000 ai 3 miliardi del 2021, registrando una crescita pari a 2,1 miliardi in valore assoluto e al 247,6% in termini percentuali.
L’anno scorso i primi cinque mercati di esportazione dell’Italia nel settore “barche e yacht da diporto con motore entrobordo” sono state nell’ordine le Isole Cayman (543 milioni di dollari), gli Stati Uniti (532 Mln $), la Francia (268 Mln $), le isole Marshall (245 Mln $) e Malta (241 Mln $). Nella classifica dei primi 10 paesi esportatori mondiali l’Italia è al secondo posto (quasi 3,5 miliardi di dollari e una quota rispetto al totale mondiale del 16,1%) alle spalle dell’Olanda; se si guarda però la classifica del saldo commerciale il nostro paese sale al primo posto con 3,1 miliardi di dollari.
A proposito invece dei principali poli produttivi territoriali al primo posto c’è quello definito dell’Alto Mediterraneo (Liguria e Toscana) con 122 imprese, 3.722 addetti, un fatturato 1,8 miliardi di euro; a seguire il distretto Adriatico composto da 72 imprese, 2.363 addetti e 790 milioni di euro di fatturato. I seguenti tre distretti geografici più importanti sono quello della Lombardia, quello di Napoli e quello di Torino.
Durante la cerimonia di inaugurazione del Salone Nautico in corso a Genova il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, ha evidenziato come la produzione del comparto sia “cresciuta del 31% toccando i 6,11 miliardi con 27 mila addetti diretti”. Quest’ultimi nel 2021 “sono aumentati del 10% e con la filiera raggiungono i 90 mila occupati”. La nautica è dunque “il settore che in percentuale è cresciuto più di tutti gli altri”. All’evento fieristico di Genova sono esposte oltre 1000 barche, i brand presenti sono oltre 900 e i nuovi modelli 168.
Carlo Maria Ferro, presidente di Iice Agenzia, ha detto: “Parlare di export aiuta a vedere il futuro con più ottimismo: l’export nazionale nel 2021 aveva già recuperato 7,5 punti percentuali, al di sopra dei livelli pre-pandemia e i primi sei mesi di quest’anno segnano un 22%. Andando a scomporre il dato, la nautica è stata capace di crescere oltre i valori del 2020 e nei sei mesi di quest’anno è cresciuta più rapidamente del dato nazionale, due volte rispetto al 2019. Esportare la nautica è esportare il meglio di tutta la produzione italiana”.