Gli innovativi hangar del Cantiere Rossini
ll progetto del cantiere pesarese si chiama Paint Shed ed è un concentrato di qualità e valori
I due hangar costruiti dal Cantiere Rossini intorno alla fine dello scorso anno nell’area portuale di Pesaro colpiscono per innovazione non solo come immagine – rappresentano infatti due scafi rovesciati che sembrano in realtà due squali che affiorano in superfice – ma anche come imponenza unita all’armonia.
Gli hangar, dedicati al refit, possono accogliere fino a due yacht di 55 metri oppure realizzare piattaforme di atterraggio per elicotteri e sono stati realizzati dalla società trentina Xlam Dolomiti su progetto della padovana 24U Srl. L’azienda trentina si è cimentata per la prima volta nella realizzazione di una struttura in legno lamellare impostata su un’intelaiatura curva con un rivestimento esclusivo in alluminio Prefa studiato e creato su misura ottenendo il risultato di una integrazione perfetta nell’ambiente circostante.
L’opera fa parte nell’operazione di rilancio avviata da Lisa Group, che ha acquisito il cantiere dopo diversi anni dalla sua dismissione. Oltre agli hangar, sono stati realizzati i nuovi uffici e un’area con palestra, piscina, wellness, zone di ritrovo e non solo, tutto in un’ottica di grande ricercatezza che fanno della struttura nel suo insieme un vero e proprio centro all’avanguardia per yacht di lusso.
Questo progetto è un’ulteriore dimostrazione di come la tecnologia del legno trovi oggi applicazione in svariati ambiti, spiega il cantiere marchigiano, dagli edifici multipiano ai capannoni, dai resort turistici ai cantieri navali ed abbia delle enormi potenzialità non solo nella realizzazione di nuove costruzioni ma anche nella riqualificazione degli edifici storici e delle aree industriali delle città.
L’imponenza delle misure degli hangar, ciascuno di 70 per 22 metri di base per 28 metri di altezza ha reso non semplice il trasporto dei portali. Per attraversare la città e portare in cantiere i componenti della struttura principale in legno lamellare, che in alcuni casi superavano le dimensioni di 20 x 4.5ml, sono stati chiesti permessi speciali per bloccare il traffico e rimuovere la segnaletica stradale che impediva il passaggio degli automezzi in alcune curve e rotonde. Ed anche sotto il profilo della sicurezza, aldilà dei rallentamenti dovuti al Covid, sono state organizzare le fasi del lavoro garantendo la sicurezza degli operatori con la predisposizione di vari sistemi anticaduta considerati i rischi di operare ad un’altezza di 30 metri e su una struttura curva in forte pendenza.
Fra le qualità dell’opera quella di essere stata realizzata nel rispetto della sostenibilità ambientale: il legno utilizzato proviene dagli abeti delle foreste alpine ecosostenibili e certificate Pefc. Rispetto agli edifici industriali in cemento, la creazione degli hangar ha portato ad una riduzione del 90 % delle emissioni di CO2 generate dal processo produttivo.
Tra l’altro la struttura è stata realizzata con materiali facilmente smontabili e riciclabili (il 98% del peso dei capannoni è riutilizzabile). Il risultato finale è un organismo energeticamente efficiente, in grado di limitare le dispersioni energetiche grazie a un buon isolamento e a una efficiente traspirazione delle chiusure. Il sistema di riscaldamento, necessario per mantenere la temperatura ideale alla verniciatura anche durante i mesi invernali, utilizza inoltre l’acqua di mare come fonte geotermica, garantendo un consumo di energia prossimo allo zero.
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