Sailing Yacht A congelato a Trieste: presentato ricorso al Tar
La discussione del ricorso potrebbe tenersi il prossimo 8 giugno
E’ stato presentato il ricorso al Tar contro il congelamento del Sailing Yacht “A” da parte del proprietario Andrey Igorevich Melnichenko, l’oligarca russo a capo del gruppo EuroChem (fertilizzanti) e dell’impresa Suek (carbone).
Il “congelamento” per l’ormai famoso “yacht più grande del mondo” era avvenuto nel porto di Trieste per opera del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, con la collaborazione del Nucleo Pef e del Roan del capoluogo friulano.
Il ricorso verso il congelamento di Sailing Yacht “A”, yacht al centro della spinosa questione che vede in campo molte istituzioni fra le quali il Demanio, il Mef, Fincantieri, Agenzia delle entrate, Capitaneria di Porto, Prefettura e Guardia di Finanza , è avvenuto martedì scorso anche se la notizia era già stata fatta trapelare da alcuni organi di stampa.
Lo studio legale Vaccaro–Frizzi di Genova ha intanto reso noto che non segue più il caso ma non ha chiarito le motivazioni di questa interruzione.
L’avveniristica imbarcazione disegnata da Philippe Stark, costruita dai cantieri tedeschi di Nobiskrug, ha 142 metri di lunghezza per 90 di altezza, un valore di 530 milioni di euro e ed attualmente ormeggiata in manutenzione all’arsenale San Marco di Trieste.
Ricordiamo che il primo ricorso al Tar del Lazio per contestare il congelamento di una risorsa economica dei magnati russi in Italia era avvenuto a inizio mese relativamente a Lady M, il maxy yacht che ha un valore stimato di 65 milioni di euro ed è ormeggiato nel porto di Imperia.
A quanto si apprende, il Tar del Lazio ha già fissato per il prossimo 8 giugno la camera di consiglio per la discussione cautelare di questo primo ricorso e non si esclude che nello stesso giorno potrebbe arrivare davanti ai giudici anche la questione relativa a Sailing Yacht “A”.
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