La proposta di Tositti: “Destinare la stazione marittima di Venezia ai super yacht”
Secondo l’agente marittimo veneziano si potrebbe convertire l’utilizzo delle banchine del Venezia Terminal Passeggeri all’ormeggio anche stanziale delle navi da diporto
Venezia sarebbe una location ideale, oltre che per il turismo nautico, anche per il ricovero delle navi da diporto durante la stagione invernale perché ha l’aeroporto e collegamenti diretti alla rete autostradale. Perchè il capoluogo veneto possa davvero entrare nel circuito dei principali marina italiani per le grandi navi da diporto “bisognerebbe però investire in infrastrutture sulla terraferma per il refitting, per esempio all’attuale Stazione Marittima libera dalle navi da crociera. Il salone nautico all’Arsenale ha sicuramente un grande fascino e può spingere il settore ma i tecnici devono poter arrivare fino alla barca con il proprio furgoncino”.
A dirlo, in un’intervista al Corriere del Veneto, è stato Stefano Tositti, vertice dell’omonima agenzia marittima e del gruppo Acquera che a brevissimo si appresta a lanciare sul mercato un’app dedicata ai comandanti e agli equipaggi di navi da diporto (leggi l’approfondimento di SUPER YACHT 24).
L’esperto agente marittimo e imprendiote veneziano lancia dunque l’idea di riconvertire il Venezia Terminal Passeggeri, quello che fino a poco tempo fa era la casa in Alto Adriatico delle grandi navi da crociera, ai super yacht; non solo a quelli in transito per visitare la laguna ma anche e soprattutto quelli che permangono per mesi fermi in banchina durante la bassa stagione per effettuare manutenzioni e refitting.
Nell’intervista al quotidiano locale veneto Tositti ricorda che “Venezia ospita ogni anno un centinaio di yacht, ma erano il doppio nel 2010 e potrebbero essere molti di più. Purtroppo si sono persi vent’anni, lasciando che in Italia se ne andassero altrove». Per questo suggerisce di “puntare a non essere più solo una tappa di passaggio, come in questi giorni con la Biennale o d’estate con chi poi va in Croazia, ma un ‘cluster nautico’ come Barcellona, dove le barche si fermano d’inverno per le manutenzioni”. Per questo, però, “serve che anche la politica ci creda”.
L’idea di riconvertire il Venezia Terminal Passeggeri alla grande nautica da diporto non sarebbe fattibile infatti se non con un ampio piano condiviso con le istituzoni locali.
Quello che fino all’estate scorsa (quando il cosiddetto ‘decreto legge Venezia’ escluse definitivamnte quasi la totalità di navi passeggeri dal transito nel canale della Giudecca) era una delle capitali italiane delle crociere è composta ancora oggi da 10 terminal passeggeri, 7 banchine, 12 posti ormeggio, accosti lunghi fino a 725 metri e banchine larghe fino a 30 metri.
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