Che super yacht posso permettermi?
Uno studio sulle previsioni di spesa degli armatori indica quali ricchezze servono per essere proprietari di imbracazioni di taglia grande
Il mondo del lusso è per sua natura piuttosto imprevedibile. Quello dell’extra-lusso lo è ancora di più, essendo legato a decisioni di acquisto spesso assai poco razionali, “di pancia”, umorali.
Questo lo rende ancora più divertente, se vogliamo, per chi lo osserva da fuori: fa parte del suo fascino.
Chi ci lavora fa invece più fatica, anche perché se è un professionista serio prima o poi dovrà cercare di analizzare i freddi dati, e parliamo di valori altissimi. L’acquisto di un superyacht, oggettino che può valere anche decine di milioni di euro e, per lo più, viene utilizzato dai suoi possessori per poche settimane (se non giorni) all’anno, rientra esattamente nel novero dei fenomeni difficili da valutare. Ci ha provato The Superyacht Agency, in uno studio ripreso da Superyacht News che ha lo scopo di cercare di prevedere le scelte di acquisto degli armatori, o potenziali tali, in rapporto al patrimonio individuale.
Sono più i super-ricchi che nella barca investono meno di quanto potrebbero permettersi o i ricchi “semplici” che, magari spinti da una forte passione, spendono invece di più di quanto dovrebbero?
Lo studio è incentrato sugli yacht usati ed è basato sulle informazioni fornite da diversi broker attivi nel mercato della nautica di alto livello: qualche indicazione interessante è emersa. Se è abbastanza ovvio che a una maggiore disponibilità economica corrisponda l’acquisto di superyacht via via più grandi in lunghezza e costosi, sono i numeri ad essere abbastanza particolari:
individui con un patrimonio superiore al miliardo di dollari, per esempio, possono investire circa 90-100 milioni per l’acquisto di un megayacht usato attorno ai 75 metri, secondo l’analisi.
Scendendo nella fascia di ricchezza fra 250 e i 500 milioni di dollari ci si deve “accontentare” di barche con un valore massimo di 60 milioni e lunghezza fino a 50 metri.
Più insolita la parte di analisi sulle preferenze di acquisto degli armatori: a parità di budget si preferisce comprare barche più recenti ma di minore lunghezza o yacht più datati ma di “taglia”
maggiore? Sembrano sottigliezze ma siccome parliamo di investimenti di 30-40 milioni di dollari non lo sono affatto: con quella cifra, per dire, si può scegliere un megayacht Heesen di 50 metri costruito nel 2016 oppure un Feadship di 60 metri ma del 2000.
Se invece a disposizione si hanno 10-15 milioni allora ci si potrà orientare su un 37 metri Heesen del 2011 o un 52 metri firmato Benetti e consegnato nel 1995. Problemi che ci porremmo tutti molto volentieri ma che fanno capire l’importanza dei volumi che muove un mercato in continua crescita. “Navigarci” dentro, però, non è facile come sembra.
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