Incidenti in mare: uno su tre è una collisione, un incaglio o un urto in navigazione
STB Italia ha redatto il consueto bilancio della sinistrosità nautica 2024. Oltre alle collisioni preoccupano i danni da cattivi tempi. Zero incidenti, invece, nei cantieri

Come ogni anno, l’analisi della sinistrosità nautica stilata da STB Italia offre una panoramica preziosa sullo stato della sicurezza in mare e nei porti italiani. I dati del 2024 confermano una sostanziale stabilità nel numero e nella tipologia di sinistri rispetto agli anni precedenti, con alcune variazioni degne di nota.
In totale, il 2024 ha visto 428 sinistri gestiti, in leggero aumento rispetto ai 399 del 2023 e ai 417 del 2022. Un dato che suggerisce una sostanziale stabilità nella sinistrosità nautica italiana, ma che impone anche una riflessione sulla sicurezza in mare e sulla prevenzione, a partire dalla formazione degli equipaggi fino alla manutenzione dei mezzi e alla pianificazione delle rotte.
A guidare la classifica delle cause di sinistro sono, ancora una volta, le collisioni (124) e gli incagli o urti in navigazione (126), entrambi al 29% del totale dei casi denunciati. Questi numeri indicano quanto il traffico crescente e l’imprevedibilità del mare richiedano una costante attenzione alle manovre e alla pianificazione della navigazione, anche se il record di collisioni fu nel 2021, con 153 episodi, il 42% degli incidenti avvenuti quell’anno.
Nonostante i progressi tecnologici e i sistemi di assistenza sempre più diffusi a bordo, le collisioni hanno totalizzato 124 episodi (29%) nel 2024, a fronte dei 126 del 2023. Parallelamente, gli incagli e gli urti in navigazione hanno fatto registrare 126 casi (29%), in lieve aumento rispetto ai 110 dell’anno precedente.
I danni da cattivi tempi rimangono una costante nel panorama assicurativo nautico, con 57 casi nel 2024, pari al 13% del totale. Il dato si mantiene in linea con il 2023 e rappresenta una conferma di quanto il meteo marino sia ancora oggi un fattore imprevedibile e potenzialmente insidioso per armatori e comandanti. Nel 2022, però, furono 88.
Gli affondamenti e gli allagamenti hanno fatto registrare 13 episodi (3%), confermando i livelli degli anni precedenti e segnalando una leggera crescita rispetto al biennio precedente, con 11 casi nel 2023 e 8 nel 2022. I danni ai motori si attestano invece al 6%, con 24 sinistri segnalati, dati che rispecchiano l’usura crescente dei mezzi e, talvolta, la scarsa manutenzione preventiva.
Anche gli urti in banchina hanno mantenuto una presenza significativa, con 32 casi pari al 7% del totale. Un fenomeno che testimonia la difficoltà di manovra negli spazi ristretti dei porti turistici, spesso affollati soprattutto nei mesi estivi. Nel 2024 non si sono registrati danni in cantiere e da trasporto; l’anno prima furono solo 2.
Tra gli eventi meno frequenti ma comunque rilevanti figurano i danni da fulmini, con 17 episodi, il 4%, mentre nel 2023 furono solo 8; furti (4) e incendi (4), che rappresentano ciascuno circa l’1% dei sinistri denunciati.
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