Garofalo (Adsp Mare Adriatico Centrale) all’industria nautica delle Marche: “Serve crescita di sistema”
Pagani Isnardi (Confindustria Nautica) ha evidenziato come la Regione Marche sia seconda a livello nazionale per impiegati nella filiera nautica e le aziende stanno percependo l’arrivo della ripresa

(a questo link tutte le immagini dell’evento)
Ancona – “L’Adriatico e la nautica: un Distretto in crescita tra eccellenze, design e tecnologie”. È stato questo il titolo e il tema al centro del 6° Forum di SUPER YACHT 24 che si è svolto al Teatro delle Muse di Ancona, alla presenza di circa 200 ospiti accreditati, una rappresentanza di studenti di un istituto tecnico superiore e un qualificato parterre di relatori, che rappresentava alcune delle migliori eccellenze e l’intera cantieristica di super yacht attiva nel territorio.
A dare il benvenuto agli ospiti è stato Vincenzo Garofalo, presidente dell’Adsp Mare Adriatico Centrale, che ha spiegato quanto il distretto nautico svolga un ruolo centrale per tutta l’economia del sistema portuale.
“Ci troviamo in un mercato sfidante – ha detto Garofalo -, fatto di prodotti semplici e complessi, che nascono quando si inizia a immaginare la visione di un cliente. Abbiamo approvato due anni fa un documento di programmazione del sistema portuale e stiamo andando avanti con nuovi piani regolatori dei nostri sette porti, di cui un terminal petrolifero. Il Distretto della nautica è molto importante per noi, non solo a livello di marketing ma per l’intero sistema”.
Un’economia, quella della cantieristica dei grandi yacht, che da tempo avanza richieste. “Facciamo tutti gli sforzi possibili – ha aggiunto il presidente – per affrontare le varie esigenze ma dobbiamo fare una crescita di sistema: cantieristica, risorse umane, territorio. In questi ultimi cinque – sei anni abbiamo affrontato questioni che non conoscevamo. Ma io ho sempre guardato al futuro con ottimismo, perché il nostro Paese ha capacità superiori a quelle che ci attribuiamo. Saremo sempre di fronte a sfide complesse, il fatto di aver capito che il mondo non dà certezze sugli obiettivi a medio e lungo termine ci ha reso ancora più capaci di affrontare questi problemi”.
Parlando di filiera, Stefano Pagani Isnardi, dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, ha spiegato quanto quella dello yachting sia particolarmente “lunga”. “Nell’economia del mare la nostra è la filiera più lunga – ha detto Isnardi -, perché a valle c’è anche la fruizione del mare, e quindi ci permette di avere i moltiplicatori più alti. Ogni euro investito in un cantiere nautico ne genera 7,5 sull’intera filiera. Un nuovo addetto in un cantiere nautico ne genera oltre 9 nell’intera filiera.
Il 50% circa del Global Order Book è prodotto in Italia. Nell’arco di 13 anni è quasi quasi quadruplicata la componente industriale. L’export continua a crescere e a settembre ha raggiunto il massimo storico, con 4,5 miliardi di unità prodotte esportate. Siamo i primi esportatori mondiali, con circa il 20% delle nostre merci esportate principalmente in Usa, Isole Kayman ma anche Europa”.
Secondo i dati di Confindustria Nautica relativi al comparto, “Forlì e Ancona – ha aggiunto Pagani Isnardi – sono le provincie con la maggior concentrazione di fatturato. La regione Marche è seconda a livello di impiegati nella filiera nautica e le aziende stanno percependo l’arrivo della ripresa”.
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