Antimpatto Euthalia, lo scudo che previene la formazione dei fulmini
L’azienda di Varese ha sviluppato un sistema che riequilibra il campo elettromagnetico per prevenire la formazione dei fulmini

Si chiama Antimpatto la tecnologia sviluppata contro i fulmini da Ingelva, azienda di Varese fondata 70 anni fa dall’ing. Mario De Bernardi grazie ai suoi studi sulle scariche elettriche, oggi presente sul mercato attraverso il brand Euthalia. La tecnologia nasce nel 1947 e ha continuato a svilupparsi e perfezionarsi soprattutto nei settori delle telecomunicazioni, beni culturali e infrastrutture. La divisione marine è nata nel 2021 e a causa della sempre maggior frequenza di fenomeni atmosferici importanti si è rapidamente diffusa. SUPER YACHT 24 ne ha parlato con Beatrice Manzalini, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda.
“L’invenzione dello scudo antifulmine è del nostro fondatore, Mario De Bernardi. Alla fine degli anni ‘40, dopo anni di ricerche sul massiccio del Campo dei Fiori di Varese, De Bernardi identificò l’approccio preventivo come chiave di svolta per una protezione definitiva dai fulmini. La sua intuizione era radicata nella necessità di mantenere l’equilibrio del campo elettromagnetico durante i temporali per prevenire la formazione di scariche elettriche, che si concretizzò nella creazione e nel brevetto di Antimpatto, una tecnologia integrata ancora oggi nei moderni sistemi antifulmine di Euthalia”.
Quali elementi distinguono la vostra tecnologia dai tradizionali sistemi anti fulmine?
“Il sistema Euthalia interviene riequilibrando la variazione di campo elettromagnetico che si crea con quando si innesca il fenomeno del fulmine, prevenendo così la scarica. Il “segreto” è nel materiale contenuto all’interno delle nostre teste aeree, un materiale piezoelettrico capace di lavorare sia con le classiche scariche cielo/terra sia con quelle ascendenti terra/cielo. Con il nostro sistema creiamo una vera e propria bolla intorno alla struttura su cui è stato installato l’impianto prevenendo la scarica. La struttura non viene mai colpita, azzeriamo il rischio”.
I punti di forza?
“I normali sistemi funzionano attirando e intercettando il fulmine per poi scaricarlo a terra. Noi lo preveniamo e quindi non ‘gestiamo’ mai la scarica elettrica, che è pericolosa a causa dell’enorme quantità di energia sprigionata e può comunque creare danni. Anche il nome della nostra tecnologia, Antimpatto, spiega bene la dinamica della tecnologia. Siamo gli unici, sia in ambito terrestre sia marino, a intervenire su tutte le tipologie di fulminazioni e abbiamo prodotti brevettati e unici per farlo. Forniamo una garanzia di 10 anni e abbiamo un’assicurazione stipulata con Allianz per ogni apparato: da 40 anni nessuno dei clienti che ha installato i nostri prodotti ha mai aperto un sinistro per danni subiti da fulmine. Un’ulteriore certificazione dell’efficacia del nostro sistema”.
Su quali tipologie d’imbarcazioni lavorate?
“Abbiamo iniziato con barche a vela per poi estenderci a catamarani e yacht di dimensioni importanti. Accogliamo tutte le richieste e cerchiamo di personalizzare il prodotto su qualsiasi tipologia di imbarcazione”.
Il sistema consuma o produce energia?
“No, i nostri sistemi non consumano energia per funzionare e non ne producono. Inoltre si integrano armoniosamente con la struttura della barca, preservandone l’estetica”.
Avete una rete di distributori?
“Sì e la stiamo espandendo oltre il confine italiano. Abbiamo una rete di installatori qualificati e partner certificati da noi presenti in tutto il mondo, dai Caraibi fino alle Isole Filippine”.
Dove costruite i prodotti?
“La sede principale è in provincia di Varese, dove è nata l’azienda e qui continua a svilupparsi. È tutto made in Varese, dalle attività di ricerca e sviluppo, test in laboratorio, produzione, assemblaggio e uffici. Tutti i fornitori dei nostri componenti sono nel raggio di pochi chilometri”.
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