Un Azimut di 29 metri distrutto dalle fiamme in Montenegro
Evitata l’esplosione dello yacht e l’inquinamento ambientale grazie al soccorso di mezzi inviati dal Maritime Operations Center dell’Autorità per la sicurezza marittima e la gestione dei porti del Montenegro

Un Azimut di 29 metri ieri notte è stato completamente distrutto dalle fiamme a Porto Novi, porto turistico del Montenegro. Le fiamme, divampate per cause ancora sconosciute, in un primo tempo sono state affrontate dai vigili del fuoco che da terra hanno cercato di domarle.
Fondamentale, scrive il media en.vijesti.me, è stato poi l’intervento della nave antincendio “Jovana” della marina di Porto Montenegro e della compagnia “Boka Pilot & Tug Services” di Bijela.
La barca Jovana è infatti riuscita a trainare l’Azimut in fiamme fuori dalla marina di Portonovi e a impedire che l’incendio si propagasse agli altri yacht ormeggiati accanto, e utilizzando i monitor antincendio e la schiuma, è riuscita, a spegnere le fiamme e a impedire l’affondamento dello yacht. Il superyacht ha tra l’altro rischiato l’esplosione per i circa 8.000 litri di carburante che aveva nei serbatoi.
Dopo aver domato l’incendio, i resti della “Ramonde” sono stati rimorchiati a riva nella tarda serata di ieri, ormeggiati all’esterno del molo orientale di Portonovo e circondati da una diga galleggiante per limitare la diffusione di eventuali fuoriuscite di carburante e di altri inquinanti nelle acque circostanti.
L’Autorità per la sicurezza marittima e la gestione portuale (Upsul) ha dichiarato: “Il Maritime Operations Center dell’Autorità per la sicurezza marittima e la gestione dei porti ha ricevuto una chiamata alle 18.25:1 pm che lo yacht “Ramonda” era in fiamme nella Marina di Portonovi e l’incendio è stato spento da terra perché lo yacht era ormeggiato in quel porto. Il servizio di protezione e soccorso di Porto Novi, così come il servizio di protezione e soccorso di Herceg Novi, hanno partecipato allo spegnimento dell’incendio. Inoltre, la barca Eko1 dell’Autorità per la sicurezza marittima e la gestione dei porti era sul posto, con attrezzature e mezzi per combattere l’inquinamento marino, perché lo yacht conteneva otto tonnellate di carburante. Subito dopo la chiamata, l’UPSUL ha inviato la barca di salvataggio Sar Xnumx alla marina per mettere in sicurezza il luogo in cui è scoppiato l’incendio e impedire che si diffondesse ad altre navi”.
Non si conosce ancora il proprietario dello yacht distrutto e chi dovrà pagare i costi che richiederanno le operazioni di rimozione, trattamento finale dei resti dello yacht e per l’eventuale inquinamento ambientale.
Lo yacht Ramonda, di 29,60 metri, appartenente alla serie Magellano 30 di Azimut, era stato consegnato nel 2023. Il suo valore, secondo stime ufficiose, si aggirava intorno ai 10 milioni di euro.
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