Bassani (Wally): “Riaccendiamo la passione per la vela con wallyrocket51”
Il fondatore del cantiere racconta la visione che ha permesso di sviluppare il nuovo racer per il mondo delle regate in tempo compensato Orc/Irc e One Design

Durante la prova del nuovo wallyrocket51 Luca Bassani racconta a SUPER YACHT 24 l’idea di come è nato il nuovo modello dedicato al mondo delle regate Orc, Irc e One Design. Un progetto sviluppato con la collaborazione dello studio Botin Partners, conosciuto per la grande esperienza in America’s Cup e per i successi nelle classi fra i 50’ e 100’. Con una lunghezza di 15,5 metri, wallyrocket51 si distingue per un dislocamento ultraleggero di 6,3 tonnellate e uno scafo di carbonio dotato di due water ballast da 600 litri per migliorare stabilità e performance. “Wally è nata per dare all’armatore una barca con cui divertirsi e vincere in regata – racconta Luca Bassani tra una virata e l’altra – ma che fosse comoda anche in crociera, il perfetto cruiser/racer. Poi con il tempo è successo che le imbarcazioni sono diventate sempre più tirate e si sono trasformate in racer/cruiser e proprio per questo in molti si sono allontanati dalle regate, perché diventavano troppo impegnative. Questo ha creato una separazione non è risolvibile tra chi vuole una barca da crociera veloce ma non per le regate e chi vuole invece competere ai massimi livelli. Il recente wally100 Galma è un grande salto in avanti nel mondo della crociera e ci ha spinto a non abbandonare il mondo delle regate”.
Da dove siete partiti con lo sviluppo?
“Siamo partiti da una domanda: ‘qual è oggi la Formula 1 delle regate in tempo compensato?’ La risposta è il TP52. E quindi ci siamo chiesti se potevamo costruire una barca a vela più veloce del TP52, e la risposta è stata positiva, anche perché i TP hanno un regolamento che limita le innovazioni”.
Qual è stato l’obiettivo principale?
“È stato realizzare una barca che va più forte e creare una classe One Design per evitare che ogni anno ci sia un modello nuovo e più veloce che rende obsoleti tutti gli altri. La barca avrà inoltre costi di gestione inferiori a quelli dei TP52 anche grazie al fatto che si regaterà con un equipaggio di 11 persone invece che di 15 e una volta formata la classe si potrà decidere, ad esempio, di sostituire le colonnine dei winch con verricelli idraulici o elettrici per regatare anche in otto persone”.
La versione con winch elettrici sarà una versione “per tutti”?
“La versione ‘elettrificata’ sarà perfetta anche per quegli armatori che hanno già uno yacht a motore e cercano una barca vela non troppo impegnativa per andare a fare 2/3 ore di vela durante il giorno divertendosi. Basta un equipaggio di tre persone e 15/20 nodi di vento per planare con solo randa e fiocco e divertirsi come matti. Se invece c’è poca aria come è successo nella prova odierna ti diverti lo stesso perché la barca fa comunque otto nodi con sei di vento. Il paragone che faccio sempre è quello di una Formula 1 che nel weekend può andare anche in strada. L’idea è provare anche ad allargare un po’ il mercato per far tornare la passione per la vela, che negli ultimi 15 anni era calata in modo deciso”.
Quali sono i motivi del calo?
“È calata perché le nuove generazioni hanno una mentalità digitale, una mentalità del tutto e subito che proviene dagli smartphone. Un altro motivo, bisogna dirlo, è l’aumento dei costi degli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, che ha toccato molto di più la vela: il confronto dei rapporti costo/funzione, costo/comfort della barca a vela rispetto a quella motore è drammatico. Ma è un un’onda e credo che con la sostenibilità che avanza la vela tornerà forte. Quando ho creato Wally pensavo molto alla sostenibilità e la mia speranza era di prendere gli armatori del motore e portarli verso la vela con una barca più comoda, più facile, più per tutti e non solo per un circolo esclusivo di appassionati. Penso quindi che la sostenibilità avrà di nuovo un grosso impatto sul mercato della vela”.
La vostra risposta a questa nuova esigenza?
“Nelle dimensioni tipiche di Wally e nei nostri budget la risposta è creare barche più comode e divertenti in crociera e barche che in regata offrono le prestazioni di modelli più grandi con un investimento minore”.
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