Allufer Tempesta: porte, verande e finestre diventano intelligenti
Fondata nel 1972, l’azienda laziale è specializzata nella produzione custom di porte veranda, a pantografo, porte di accesso, finestre scorrevoli, portelloni, balconi per imbarcazioni e superyacht

Allufer Tempesta nasce nel 1972 a Sezze (Lt), fondata dai fratelli Gianni e Giuseppe Tempesta che avevano acquisito esperienza nella lavorazione di inox e alluminio all’estero, in Germania e Australia. Inizialmente si occupava di infissi per il settore civile, poi con lo sviluppo del distretto nautico tra Gaeta, Sabaudia, Fiumicino e Ostia ha iniziato a lavorare anche per i cantieridella zona, producendo finestrature e componenti in acciaio inox per portelloni e ponti di coperta. Oggi Allufer Tempesta è specializzata nella produzione custom di porte veranda, a pantografo, porte di accesso, finestre scorrevoli, portelloni, balconi e molto altro per il settore delle grandi imbarcazioni. E con l’aiuto dell’intelligenza artificiale anche questi componenti diventano tecnologici e in grado di migliorare il comfort e la sicurezza a bordo. SUPER YACHT 24 ha intervistato Paolo, Gianluca e Giovanni Tempesta, gli eredi dei due fratelli fondatori.
Quando è iniziata l’espansione nel settore nautico?
“Negli anni ’80 e poi nel decennio successivo con la partecipazione, a partire dal 1990, al Salone Nautico di Genova. Il Salone divenne una vetrina fondamentale per presentare le nostre soluzioni all’industria nautica e per attrarre nuovi clienti, permettendo di consolidarci sul mercato italiano e di estendere la produzione con porte scorrevoli, a pantografo e porte esterne. Abbiamo poi iniziato a esportare all’estero, lavorando con cantieri in Francia, Turchia, Argentina e Stati Uniti. Infine, con la partecipazione al Mets di Amsterdam dal 1997 siamo entrati definitivamente nel settore internazionale aprendo collaborazioni con cantieri in diverse parti del mondo, tra cui Egitto, Spagna, Grecia, India, Russia, Croazia e Olanda”.
Come è avvenuta la specializzazione nei superyacht?
“Dopo la crisi del 2008, Allufer Tempesta si è focalizzata sul quel mercato che ha continuato a crescere nonostante le difficoltà economiche. Questa decisione ha permesso all’azienda di consolidare la sua posizione nel settore nautico di lusso”.
Quali sono i vostri punti di forza?
“La capacità di gestire la customizzazione: possiamo realizzare prodotti unici, spesso in piccole serie o anche una tantum. Ogni componente è realizzato internamente, dalla lavorazione della materia prima al prodotto finito, non esternalizziamo nessuna attività. Inoltre testiamo ogni prodotto prima della consegna per garantire la qualità e ridurre al minimo problemi e costi post-vendita”.
Parliamo di mercato, come si è concluso il 2024?
“Nel 2024 il prodotto che ha registrato il maggior numero di vendite è stato quello delle porte veranda. Questo dato si riferisce alla quantità di pezzi venduti, piuttosto che alle dimensioni specifiche, dato che l’azienda produce porte di dimensioni variabili, da 2 metri per 1,8 metri fino a 7 metri di larghezza. È importante notare che la crescita di questo prodotto è parte di un trend iniziato nel 2020-2021 e insieme alle finestre scorrevoli e alle porte pantografo, rappresenta il core business dell’azienda, che negli ultimi 10-15 anni si è concentrata sempre più su questi prodotti”.
Possiamo citare qualche yacht su cui avete lavorato di recente?
“Sulla serie Mangusta GS 33 con la porta elettrica del main deck, le porte laterali manuali a tutta altezza del salone principale, quella elettrica per l’accesso in cucina, la porta manuale tra fly e pilot house e il parabrezza manuale sul fly. E ancora, il 50 metri Benetti FB704 del 2020 con le porte elettriche telescopiche su main e upper deck, quelle di accesso ai passavanti e i frangivento ai lati della lounge sul main deck. Sulla serie Benetti B.Yond 37M abbiamo fornito le porte elettriche scorrevoli, la vetrata elettrica curva sulla terrazza panoramica, la porta scorrevole manuale della pilot house, quelle a pantografo sui camminamenti laterali, le porte manuali a cerniera e quella a pantografo d’imbarco. Infine, sulla serie Maiora Exuma 36 abbiamo le porte elettriche telescopiche su main e upperdeck, le vetrate a scomparsa ai lati dell’upperdeck e le porte a pantografo sui camminamenti del maindeck e pilot house”.
A quali innovazioni state lavorando?
“Ci stiamo concentrando soprattutto su automazione, miniaturizzazione dell’elettronica e suoi componenti, intelligenza artificiale e l’integrazione di software avanzati per la progettazione e la gestione dei prodotti. Abbiamo un team interno dedicato alla meccatronica che sviluppa programmi per l’automazione dei prodotti e da un paio d’anni stiamo spingendo sulla miniaturizzazione dei componenti elettronici, come i quadri elettrici, per rendere i sistemi più compatti ed efficienti”.
E per quanto riguarda l’intelligenza artificiale?
“Stiamo lavorando a progetti che coinvolgono l’intelligenza artificiale e il machine learning, in particolare per migliorare la vita a bordo. Tra questi uno studio per utilizzare sensori e videocamere per il riconoscimento facciale, consentendo l’apertura delle porte senza la necessità di chiavi o trasponder. Inoltre, la usiamo per raccogliere dati su come vengono utilizzate le porte e quindi per migliorare le prestazioni e fornire assistenza da remoto. I sistemi di analisi predittiva permettono di monitorare l’utilizzo delle porte e prevedere eventuali necessità di manutenzione, utile soprattutto per le imbarcazioni charter, dove la manutenzione potrebbe essere trascurata. Infine stiamo implementando un software Cad in cloud per accedere e modificare i progetti da qualsiasi luogo, anche durante gli incontri presso i cantieri o a bordo delle imbarcazioni. Questo sistema faciliterà la collaborazione e la gestione dei progetti in tempo reale e permetterà alla produzione di accedere direttamente ai dati e alle modifiche da realizzare”.
Quali sono i principali trend del momento?
“C’è una forte richiesta di soluzioni per pavimentazioni a filo, sia nel settore civile che in quello nautico, per garantire la continuità tra zone interne ed esterne e un design sempre più minimalista, con tanto vetro e meno acciaio. Inoltre puntiamo a dematerializzare la componentistica per eliminare pulsanti e tasti a favore del riconoscimento facciale, un trend un forte sviluppo nel settore delle abitazioni e che sta arrivando anche nello yachting”.
Esistono rischi legati alla tecnologia?
“Sì, ed è per questo che ogni porta ha un sistema di back-up che permette di aprirle manualmente in caso di guasti o malfunzionamenti del sistema automatico”.
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