La prova di Harmo 2.0: la propulsione elettrica diventa più funzionale e per tutti
Il motore elettrico di Yamaha diventa fuoribordo, garantendo una maggiore manovrabilità, grazie all’integrazione con il joystick, ideale per case galleggianti, taxi boat e barche a noleggio
Amsterdam (Olanda) – Harmo, il motore elettrico di Yamaha, diventa fuoribordo, aumentando il suo ambito di utilizzo e introducendo la possibilità di integrazione con il joystick, per garantire un’ottima manovrabilità all’unità su cui è installato in singola o, meglio ancora, doppia motorizzazione.
Rispetto al suo predecessore, Harmo 2.0, motore da 3,8 kW che funziona a 48V, porta tutta l’elettronica all’interno del motore e presenta un attacco che ne permette l’installazione sullo specchio di poppa. Può essere utilizzato come propulsore principale o come motore ausiliario, magari per una barca a vela o per la barca di un pescatore. Il suo nuovo concetto lo rende ideale per case galleggianti, taxi boat fino alle barche a noleggio, magari nei canali di Amsterdam, dove lo abbiamo provato e dove dal 2025 si naviga solo in elettrico.
Una delle migliorie è il sistema rigging, con la possibile integrazione del joystick, che offre ai diportisti una scelta più ampia. Una barca motorizzata con uno o due Harmo 2.0, infatti, si può governare interamente con il joystick, non solo in fase di ormeggio, ma anche “a tutta velocità”, che comunque si attesta intorno ai 10 km/h. Questa opzione permette manovre più precise e in spazi ristretti, dato che il motore ruota di 70° a sinistra e 70° a dritta, contro l’escursione di 40° a sinistra e 40° a destra disponibili con la timoneria tradizionale. Ideale sia per i diportisti alle prime armi che per i diportisti esperti, il controllo con solo joystick rende Harmo ancora più facile da usare, offrendo un controllo intuitivo in spazi ristretti. Lo abbiamo provato con la doppia motorizzazione e, grazie al joystick, è possibile ruotare di 360° sul posto oppure traslare in tutta semplicità. Harmo 2.0 ha infatti una completa integrazione con HelmMaster Ex di Yamaha, tra cui funzioni avanzate come Autopilota e SetPoint. Il primo semplifica la navigazione, SetPoint consente di individuare e mantenere l’esatta posizione della barca, ideale per avere la massima tranquillità mentre si pesca. Inoltre è possibile impostare la velocità e la direzione e rilasciare il joystick, per poi correggere con piccole spinte o rotazioni della levetta per modificare rotta e potenza.
“Crediamo che i motori elettrici – commenta Fabrice Lacoume, direttore della divisione Marine di Yamaha Motor Europe – siano fondamentali per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio nel settore marino, insieme ai carburanti alternativi sostenibili e all’energia a idrogeno. Con questa consapevolezza, l’intero team è orgoglioso di questo nuovo modello che consente l’installazione di motori elettrici in una gamma di imbarcazioni più ampia”.
Durante la prova, avvenuta in un laghetto artificiale nel parco del Rai Amsterdam, dove era in corso di svolgimento il Metstrade (quindi in un contesto abbastanza ristretto) abbiamo potuto apprezzare la completa manovrabilità con il joystick, senza mai toccare le manette e il timone, per spostarsi da un lato all’altro del bacino ed evitare le altre unità in prova, oltre a manovrare in spazi ristretti. Il vero plus di questo modello fuoribordo è pensarlo a bordo di qualsiasi tipo di unità, dal barchino del pescatore alla chiatta o houseboat che deve muoversi a lento moto tra i canali, fino a essere un motore ausiliario di una barca a vela o di una barca a motore, magari abbinato a un propulsore classico, più potente.
Questo fa di Harmo 2.0 un fuoribordo elettrico versatile e più funzionale, che in doppia motorizzazione può ovviare alla mancanza dell’elica di prua o comunque semplificare l’ormeggio, lasciando perdere il motore termico, così come quando si dovesse decidere di entrare in un’area marina protetta in cui non è ammesso l’uso del motore tradizionale. All’utilizzatore la scelta del pacco batterie, installabile sotto al paiolato, secondo la misura prescelta. Ovviamente, all’aumentare dell’autonomia desiderata, aumenteranno anche i costi e il peso.
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