Fissata l’udienza per il 60 metri di Royal Huisman sequestrato all’imprenditore russo Numyenko
Si tratta dell’ultimo passo di una battaglia legale messa in atto dalla proprietà per cercare di rientrare in possesso dello yacht, ormai sofferente di degrado e oggetto di intrusioni
Si terrà il prossimo 16 gennaio l’udienza della Corte Suprema del Regno Unito nella quale sarà presentato il ricorso per il dissequestro di Phi, il megayacht di 58,5 metri, appartenente all’imprenditore russo Sergio Numyenko.
Phi, ricorda maritimeobserver.com, è ormeggiato nel porto di Canary Wharf nel Regno Unito da marzo 2022, dal momento dell’applicazione delle sanzioni seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Questo perché lo yacht, consegnato nel 2021 all’armatore dal cantiere navale olandese Royal Huisman, si era successivamente diretto a Londra per una cerimonia di premiazione e proprio nel periodo in cui si trovava ormeggiato nel porto londinese, iniziarono le azioni per l’invasione e l’applicazione dei provvedimenti sanzionatori.
Sebbene il proprietario di Phi, Numyenko, non fosse mai stato inserito in alcuna lista di sanzioni, l’allora Segretario di Stato per i trasporti Grant Shapps ordinò di trattenere lo yacht ai sensi dell’Eu Russia Regulations Act 2019 (che stabilisce che qualsiasi collegamento con la Russia, indipendentemente dalla sua natura, può giustificare la detenzione). Shapps, precisa il media, si recò personalmente a visitare lo yacht presso il porto di Canary Wharf e venne ripreso in un video che voleva essere dimostrativo di quello che sarebbe accaduto ai ‘seguaci’ di Putin. Al tempo il nome del proprietario dello yacht non era ancora conosciuto; venne rivelato in seguito dal Dipartimento dei trasporti.
Le azioni da parte del proprietario Naumenko e della società di proprietà aziendale (Spv) Dalton Projects volte a contestare la legittimità della prosecuzione dell’ordine di detenzione di Phi, furono avviate nell’aprile 2022 e nel gennaio 2023 vennero depositati ricorsi all’Alta Corte di Londra. La risposta ottenuta nel luglio 2023 stabilì che la decisione di detenzione di Phi fosse legittima rilevato che, sebbene questa avesse intercettato i diritti di proprietà del Sig. Naumenko ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, non vi era stata alcuna violazione perché la decisione di trattenere lo yacht era un obiettivo legittimo nell’interesse pubblico. La mossa successiva della Dalston Projects, nel gennaio 2024, fu la contestazione di tale decisione ricorrendo alla Corte d’appello del Regno Unito ottenendo anche qui nel febbraio 2024 il respingimento del ricorso presentato (che contestava la legalità della decisione dell’Alta Corte del luglio 2023) cristallizzando la posizione della Corte sulla detenzione della nave e ribadendo gli obiettivi del governo nel ruolo della nave in relazione all’invasione dell’Ucraina, sottolineando che la decisione di trattenere lo yacht era un obiettivo legittimo nell’interesse pubblico.
Il ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito con l’udienza fissata per il 16 gennaio è dunque l’ultimo passo dell’imprenditore russo per ottenere il dissequestro di Phi.
Il megayacht del cantiere olandese, progettato da Cor D. Rover , con architettura navale sviluppata da Van Oossanen Naval Architects e interni Lawson Robb, è costruito con un ponte in teak, uno scafo in alluminio e una sovrastruttura in alluminio. Ha una velocità massima di 22,0 nodi e può ospitare fino a 12 ospiti in 6 cabine, con 11 membri dell’equipaggio. La sua stazza lorda è di 499,0 Gt. In questi anni di detenzione, secondo quanto dichiarato dal suo capitano a Boat, il mega yacht, non più regolarmente assicurato, è stato sottoposto al degrado dello scafo e ad intrusioni.
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