Fiart cresce sui mercati esteri grazie al lusso e alla personalizzazione
L’amministratore delegato Giancarlo di Luggo: “Con il progetto Bespoke abbiamo capito e in alcuni casi anticipato le esigenze del mercato”. Il 70% della produzione va fuori dall’Italia
Nel 2024, Fiart è riuscito a consolidare la crescita e l’espansione verso i mercati esteri in un contesto internazionale che fa segnare qualche flessione dopo l’euforia post pandemia. Innovazione e della cura del prodotto sono state le chiavi del successo del cantiere partenopeo per centrare le esigenze del mercato.
“Fiart ha intrapreso in questi anni una strada di rinnovamento che continua a premiare – spiega l’amministratore delegato Fiart, Giancarlo di Luggo –: abbiamo aperto un canale diretto con i nostri dealer e clienti grazie al progetto Bespoke, che ci ha permesso di capire e in alcuni casi anticipare le esigenze del mercato. La gamma prodotti è innovativa, sia per quanto riguarda la custom luxury line P, sia per quanto riguarda i Seawalker, oggetto di nuovi interessanti upgrade. Siamo fiduciosi che anche le novità che presenteremo nei prossimi mesi saranno accolte positivamente.”
I saloni nautici autunnali hanno visto la presentazione di P52, nuovo yacht nato dalla collaborazione con l’architetto Stefano Pastrovich, che ha catturato gli sguardi del pubblico con il suo accattivante colore copper-bronze e le sue forme innovative. Come nel caso della sorella maggiore, P58, anche P52 offre pregiate essenze e tessuti eleganti sottocoperta, con layout personalizzabili in base alle esigenze dell’armatore.
Bene anche la gamma Seawalker, che continua il trend positivo di unità vendute nella stagione 2024-25, proponendo barche ricercate nei dettagli per gli amanti della vita all’aria aperta. Nella primavera 2025 la gamma si arricchirà del Seawalker 39 Panorama, con un restyling degli interni, l’aggiunta di falchette abbattibili sulle fiancate e dei già apprezzati hard-top e parabrezza per chiudere la zona frontale, che renderanno anche questo modello godibile in diverse stagioni e in crociere lunghe, come già avvenuto con il 43.
Tornando ai bilanci, “Fiart ha consolidato la presenza in tutti i continenti – spiegano dal cantiere –, con una rete vendita capillare, in grado di far arrivare ovunque nel mondo gli yacht prodotti nello stabilimento di Baia, assicurando anche un’adeguata assistenza post-vendita”. Attualmente, oltre il 70% della produzione è destinata al mercato estero, mentre il 30% rimane in Italia, segnando un significativo cambiamento di rotta nel processo produttivo e di vendita rispetto al passato.
Oltre alla produzione di yacht, gli stabilimenti di Baia accolgono anche una divisione dedicata al refitting, che conta su oltre 50mila mq di spazi coperti e scoperti, assicurando ai clienti un servizio di assistenza tecnica, controlli e rimessaggio anche post vendita. Qui si trova anche Fiart Rent, fiore all’occhiello di Fiart dedicato al charter di lusso, che offre yacht dai 30 ai 58 piedi, sia della linea Classic che della gamma Seawalker. Per il 2025, la divisione si arricchirà di due eleganti modelli, un Seawalker 39 e un Seawalker 43.
Fiart non è solo yacht: l’azienda appartiene a un gruppo solido che in diversi settori, tra i quali l’edilizia, che chiuderà il 2024 con un attivo superiore ai 500 milioni di euro e ricavi pari a circa 100 milioni. “Questa solidità – aggiunge il cantiere – consente alla divisione yacht di far fronte con fiducia alle sfide dei prossimi anni, in cui sarà fondamentale ancora una volta anticipare le esigenze del mercato, investendo in ricerca e sviluppo”.
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