Francesco Pirro (Novamarine): “Ci prepariamo a superare i 24 metri”
Intervista all’a.d. e presidente del cantiere olbiese che annuncia gli imminenti investimenti e i progetti in fase di sviluppo
Novamarine, il cantiere olbiese attivo dal 1983 nella produzione di imbarcazioni innovative e dalle linee audaci per i settori pleasure e professionale, ha festeggiato lo scorso anno 40 anni di attività. SUPER YACHT 24 esplora l’evoluzione del brand con Francesco Pirro, amministratore delegato e presidente del CdA della società che da agosto scorso è quotata in borsa. Recentemente l’azienda ha siglato un accordo per l’ingresso nel mercato americano con le linee di punta RH e BS e annuncia gli imminenti investimenti e i progetti in fase di sviluppo.
Pirro, come è nato e come si è sviluppato il vostro interesse per Novamarine?
“Nel 1983, quando furono lanciati i primi modelli, ero in vacanza vicino a Olbia e rimasi colpito da un gommone avanguardistico, che univa una carena in vetroresina a un tubolare tradizionale. Questo modello, creato da Bepi Carlini, ebbe un enorme successo e rivoluzionò il mercato. In quegli anni i gommoni erano infatti molto convenzionali, e vedere un’imbarcazione con la carena di vetroresina ingenerava domande sul perché comprare un mezzo così invece di una vera barca. Ma da lì a poco altri produttori iniziarono a introdurre modelli con questo tipo di abbinamento.
Novamarine è stata pioniera nell’introduzione del tubolare pieno, pensato in particolare per il settore professionale. L’azienda, nonostante la piccola dimensione che aveva al tempo, fu la prima a fornire questi nuovi gommoni ai Navy Seals statunitensi, vincendo una gara d’appalto alla fine degli anni ’80 e affiancando il ‘Destriero’, che detiene ancora oggi il record mondiale di attraversata atlantica, realizzando imbarcazioni per ‘Azzurra’ e per i Vigili del Fuoco. Dal 2008, anno di costituzione della B-Shiver, al 2013, anno di acquisizione del brand Novamarine, abbiamo continuato a sviluppare il settore professionale, ottenendo numerosi contratti, in particolare nel Golfo Persico, per la Qatar Coast Guard e la Royal Coast Guard, in Arabia Saudita e negli Emirati.”
Cosa producete nel segmento delle barche tradizionali e quali sono i vostri piani futuri?
“Novamarine offre la linea Black Shiver, che va da 10 a 22 metri e che in futuro crescerà ulteriormente. Questa è la nostra linea più personalizzabile, anche utilizzata come barca di supporto per yacht di grandi e medie dimensioni. Produciamo inoltre la linea RH, con modelli tradizionali di 8 e 10 metri, e a breve presenteremo il nuovo RH 1200, un 12 metri che promette di essere rivoluzionario rispetto alla concorrenza.”
In cosa sarà rivoluzionario?
“L’ RH 1200 mantiene il tubolare tradizionale della linea RH, ma introduce innovazioni per le quali abbiamo ottenuto due brevetti oltre ad altre novità che riguardano abbinamenti tra il tubolare tradizionale e alcune parti rigide, rappresentando un vero cambiamento nel mercato. L’innovazione è parte del nostro Dna; l’RH 1200, sviluppato con il nostro ufficio tecnico, sarà protetto in termini di design e brevetti prima della sua presentazione.”
Il modello BS 200 sta ottenendo ottimi risultati. A quale tipo di cliente si rivolge e quali sono i suoi punti di forza?
“In effetti, prima ancora di presentarlo ufficialmente al Salone di Genova lo scorso settembre, ne avevamo già venduto tre esemplari, nonostante il prezzo piuttosto importante. Questo ci ha dimostrato che i clienti ci considerano affidabili, un fatto raro nella nostra categoria quando sono in ballo cifre così significative.
Due delle vendite riguardano clienti fidelizzati, che sono cresciuti con noi partendo da barche più piccole. La terza è un nuovo cliente al suo primo acquisto. Questi clienti generalmente possiedono ville importanti in Costa Azzurra e cercano day cruiser veloci e sicuri. Per dare un’idea: in Costa Smeralda, imbarcazioni simili al BS navigano circa 80-100 ore a stagione. Un nostro BS 200, consegnato a inizio luglio, ha già collezionato oltre 200 ore di navigazione in agosto, uscendo tutti i giorni, anche con condizioni meteo avverse. Con il cliente eravamo d’accordo nel portare la sua barca al Salone di Genova ma abbiamo potuto farlo solo a salone avviato perché non voleva separarsene.”
Avete in programma di superare i 24 metri? Se sì, quando?
“Sì, prevediamo di crescere in dimensioni e superare i 24 metri nei prossimi due anni. Presenteremo il progetto l’anno prossimo, con l’obiettivo di realizzarlo entro il 2027, stabilendo un record nel nostro settore.”
C’è una filosofia che vi distingue dai competitor?
“La filosofia di Novamarine è che ogni imbarcazione, indipendentemente dalle dimensioni, deve garantire stabilità e sicurezza in navigazione, come le garantisce un trimarano: i tubolari devono essere ben piantati in mare per assicurare queste caratteristiche sia in navigazione che in virata. Questo principio è nel nostro Dna, ci distingue dai concorrenti, e non intendiamo cambiarlo.”
A livello mondiale, ci sono cantieri che producono imbarcazioni simili alle vostre?
“Ci sono diversi cantieri che cercano di imitare il nostro stile, a volte esagerando. Per questo motivo, tutti i nostri nuovi modelli avranno il design tutelato. Da quando siamo quotati in borsa, abbiamo intensificato la protezione del lavoro del nostro ufficio tecnico, che è composto da otto ingegneri dotati di progettualità innovativa.”
È recente il vostro accordo di collaborazione con l’americana Kitson Yachts; quali altri mercati state esplorando?
“Fino a un anno fa, quasi il 50% della nostra produzione veniva venduta in Italia, mentre il resto andava in Europa, Australia e Emirati Arabi. Abbiamo partnership solide in Turchia e nuove collaborazioni nelle Baleari, oltre a storiche relazioni in Costa Azzurra. Ora, in linea con l’apertura verso gli Stati Uniti, puntiamo anche ad altri mercati con stagionalità diverse da quella mediterranea, per garantire una produzione costante durante tutto l’anno.”
Avete investimenti in programma a breve; può parlarcene?
“Da gennaio inizieremo a ristrutturare i nostri capannoni per soddisfare la domanda crescente. Passeremo da 3.000 a 5.800 metri quadrati, realizzando un nuovo spazio con attrezzature moderne, previsto per essere completato entro giugno 2025. Subito dopo costruiremo un ulteriore capannone di circa 5.000 metri quadrati dedicato esclusivamente ai mezzi professionali.
In questo segmento stiamo inoltre lavorando a un nuovo modello da 12 metri con carena in alluminio e tubolare pieno, progettato per operazioni di abbordaggio in situazioni estreme. Questo mezzo sarà disponibile in due versioni, Patrol e Interceptor, che presenteremo alle prossime fiere. Stiamo anche sviluppando una barca full electric per pattugliare i parchi marini e anche un drone nautico, in grado di monitorare comodamente le aree da remoto riducendo conseguentemente la necessità di perlustrazioni quotidiane.
Crediamo molto nello sviluppo del nostro settore professionale che ci è tra l’altro di grande aiuto poiché essendo questi mezzi molto utilizzati e molto stressati, dal punto di vista tecnico ci forniscono feedback molto importanti di cui i nostri ingegneri tengono conto anche nella realizzazione delle imbarcazioni pleasure.”
Come avete sviluppato l’aspetto della sostenibilità?
“Da dieci anni tutti i nostri capannoni sono dotati di impianti fotovoltaici che consentono di produrre l’energia necessaria autonomamente. L’uso dell’alluminio per le carene contribuisce alla sostenibilità, essendo completamente riciclabile. Abbiamo anche siglato un accordo con Mercury per fornire motori elettrici su modelli più piccoli. Per le imbarcazioni pleasure più grandi, stiamo esplorando alternative all’elettrico, sistema ancora un po’ frenato sia per la ancanza di colonnine nei porti sia dall’efficienza e autonomia, tuttora un po’ limitate. Stiamo anche studiando nuovi materiali naturali per i nostri prodotti.”
Tornando al segmento pleasure: cosa offre Novamarine in più rispetto ad altre imbarcazioni simili?
“Le nostre barche, utilizzate come chase boat o day cruiser, sono apprezzate perché sono belle, veloci e con linee accattivanti. Ogni loro componente è realizzato nei nostri stabilimenti. Qui partiamo dall’idea del progetto fino alla sua completa realizzazione ed è questa capacità che ci permette di realizzare imbarcazioni perfettamente personalizzate: è infatti difficile trovare due Novamarine identiche.
Inoltre, i nostri modelli offrono spazi esterni molto ampi, come ci viene richiesto dai clienti: abbiamo omologato il BS 200 per 25 persone, ma potrebbe portarne anche 30. Queste sono le nostre prerogative oltre a quella, molto importante e apprezzata, data dalla riserva di galleggiabilità che offre il tubolare pieno, che garantisce in ogni caso la non affondabilità del mezzo. ”
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