A.Ma.Di. e Amtc chiedono uno sblocco anche per i rinnovi dei titoli professionali ‘maggiori’ del diporto
Dopo l’appello di Confindustria Nautica interviene Luciano Panizzutt per sottolineare come le problematiche da segnalare non riguardino solo la figura dell’Ufficiale di diporto di II Classe
A poche ore dalle esternazioni di Confindustria Nautica che, attraverso il presidente Saverio Cecchi, ha denunciato come la burocrazia del Ministero della Salute stia rallentando il rilascio dell’attestato sanitario necessario ai corsi di formazione per ottenere per il nuovo titolo professionale di Ufficiale del diporto di II Classe, due associazioni rappresentative degli interessi dei marittimi sono uscite allo scoperto per dire la loro.
Luciano Panizzutt, membro del Consiglio direttivo di Associazione marittimi del Diporto (A.Ma.Di.), ha espresso la seguente posizione condivisa e supportata anche dall’Associazione Marittimi Tirreno Centrale (Amtc) presieduta dal Com.te Patrizio Caringi.
“Ci fa piacere constatare che anche Confindustria Nautica si accorga della lentezza della burocrazia. Purtroppo cita solo le problematiche legate all’introduzione del titolo di Ufficiale del diporto di 2a Classe, che è quello che riguarda i suoi clienti, mentre nulla dice a proposito dell’intero provvedimento QM 12112005 modificato dal decreto 13 dicembre 2023, n.227) che sta creando molte difficoltà a tutti i marittimi del diporto, che non riescono a ottenere le dovute certificazioni perchè bloccate da imprecisate pastoie” scrive Panizzutt. Che poi prosegue aggiungendo: “L’implementazione delle novità portate dalla suddetta revisione sarebbe veramente importante non solo per gli ufficiali e comandanti delle unità da diporto ma per l’intero sistema delle certificazioni italiane, che potrebbero diventare molto competitive rispetto alle attuali certificazioni rilasciate da altri Paesi”.
Il rappresentante di A.Ma.Di conclude sottolineando che “gli stessi uffici delle Capitanerie di Porto, in prima linea nei confronti dei marittimi che a loro si rivolgono per avere chiarimenti, sono spesso in imbarazzo non potendo dare delle risposte esaurienti e definitive, sovente in eterna attesa di fantomatiche “circolari” dall’alto che dovrebbero chiarire ogni cosa”.
L’associazione segnala la criticità per cui negli ultimi mesi le novità normative introdotte sui titoli professionali del diporto hanno bloccato la revisione degli stessi in attesa che il Ministero competente ponga rimedio a una situazione che al momento appare difficile da districare.
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Confindustria Nautica: la burocrazia rallenta il nuovo titolo professionale del diporto