Martinoli (MC4 Yachts): “Per regole e formazione lo yachting impari dalle crociere”
Dopo una lunga esperienza in entrambi i settori, Roberto Martinoli, che ora si occupa di yacht management, ha consigliato al mondo del diporto di guardare al lavoro svolto dalle grandi compagnie crocieristiche per la gestione dei marittimi e delle procedure
Pisa – Mentre il mondo dello yachting si dimena per cercare di darsi regole chiare e precise e stabilire dei criteri per la formazione dei professionisti del mare di domani, come emerso al 5° Forum di SUPER YACHT 24, c’è un comparto, quello delle crociere, che invece è pronto e rigidamente strutturato in questo senso.
A indicare questa via è Roberto Martinoli, oggi a capo della società di yacht management MC4 Yachts, dopo una vita passata come manager del settore crocieristico. “Lo yachting – ha detto Martinoli – ha subìto molte grandi trasformazioni in questi anni ma manca di regolamenti esterni. Questo fa sì che una società di yacht management abbia una grande responsabilità”.
Poi il confronto con le crociere. “Nell’industria crocieristica – ha aggiunto Roberto Martinoli – ci sono pochi grandi operatori che gestiscono tante navi, con centri di formazione che danno aiuti e vantaggi a tutto il personale. Nello yachting, invece, la proprietà delle barche è molto frazionata. L’attore che raggruppa più proprietà di barche è la società di gestione, che per lavorare al meglio adotta regolamenti che si ispirano molto a quelli delle navi da crociera. Tutto ruota intorno allo yacht management e ai cantieri, che hanno una grande responsabilità costruttiva”.
L’obiettivo emerso anche durante i precedenti interventi è che sia il settore a dotarsi di regole autoprodotte, che però faticano ad accreditarsi presso gli organismi internazionali, che ricevono varie sollecitazioni da più Paesi, a seconda delle esigenze e caratteristiche di ognuno. “L’industria dello yachting dovrebbe seguire l’esempio dell’industria crocieristica – ha spiegato il manager di MC4 Yachts – che ha introdotto regolamenti prodotti dall’industria stessa, senza aspettare il normatore che sarebbe arrivato con le sue leggi molto più tardi. Questo facilita il legislatore, che se trova un blocco di regole che funziona le può approvare”.
Nell’attesa che questo avvenga, però, è importante il supporto di un’agenzia preparata nella gestione di ogni aspetto. “Lo yachting – ha proseguito Martinoli – è un mondo che sta cambiando e ha bisogno di avere un supporto come lo yacht management. Le agenzie portano la sofisticatezza che serve per dare il giusto supporto ai marittimi, le cui esigenze non sono più quelle di una volta. La difficoltà sta nel fatto che gli yacht diventano sempre più grandi e quindi sempre più complessi, con una gestione molto più completa e sofisticata di quanto non fosse fino a due anni fa”.
Proprio in virtù di queste complicazioni, emerse dalla corsa al gigantismo dello yachting, si rende necessario guardare all’esperienza del settore crocieristico. Un fenomeno che è già in corso. Roberto Martinoli, infatti, ha detto che “il trasferimento di esperienze e competenze dalle crociere di lusso allo yachting è già in atto. Gli equipaggi sono gli stessi. Il mondo crocieristico è avvantaggiato dal fatto di avere poche e grandi organizzazioni e quindi più efficienti”.
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