Ripescato a Olbia e inviato a Livorno il relitto dello yacht Atina
Affondato il 10 agosto ad Olbia è stato riportato a galla con il pontone usato per la Costa Concordia. Subito scattata la fase delle bonifiche ambientali nello specchio d’acqua che lo ha ospitato
Il superyacht Atina di 47 metri, affondato a causa di un incendio tre mesi fa al largo del golfo di Olbia, davanti alla spiaggia delle Saline, è stato fatto riemergere.
Per recuperare lo yacht che in questi mesi è stato adagiato su un fianco ad otto metri di profondità sono iniziate il 2 novembre le operazioni da parte della Capitaneria di Porto di Olbia. A queste sono seguite quelle essenziali relative alla bonifica ambientale dello specchio d’acqua che ha ospitato lo yacht.
Al momento dell’incendio e del conseguente affondamento di Atina – costruito nel 2008 dal cantiere tedesco Heesen, battente bandiera delle Isole Cook e usato dall’armatore turco Serkan Borancili per una crociera nel Mediterraneo – a bordo si trovava solo l’equipaggio mentre gli ospiti erano a terra. Prestarono subito i soccorsi dei diportisti che si trovavano nelle vicinanze e nessuno riportò ferite.
Lo yacht colò a picco davanti a decine di persone che ripresero l’evento. Gli uomini della guardia costiera operarono per mettere in sicurezza la zona ed evitare danni ambientali.
L’intervento di recupero – costosissimo e a carico dell’assicurazione – tecnicamente ha visto una prima fase di operazioni di “parbuckling” dello yacht che ha potuto riprendere la sua posizione naturale restando ancora sul fondale; fase che si è conclusa il 2 novembre. Nella giornata di domenica 3 novembre lo yacht Atina è stato stato messo in galleggiamento e svuotato dalle acque stagnanti contenute al suo interno. Il contenuto delle casse – si apprende – è stato svuotato, ma non è stato possibile issare il relitto a bordo del pontone Conquest MB1, lo stesso impiegato per il recupero della Costa Concordia, perché la barca impregnata d’acqua è risultata troppo pesante per le catene utilizzate. Nella mattina di lunedì 4 novembre, attraverso delicate operazioni, il relitto è stato issato a bordo della piattaforma per essere poi trasferito a Livorno dove verrà smaltito. La pulizia del fondale marino con le scansioni 3D è stata conclusa nella giornata di ieri.
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