Refit e riparazioni valgono oltre 495 milioni in Italia
Il fatturato derivante dall’erogazione di servizi su imbarcazioni italiane registra una crescita del 15,6% rispetto al 2022
Secondo i dati elaborati dalla nuova edizione di Nautica in Cifre – Log, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison, il fatturato complessivo del settore refit, riparazione e rimessaggio per l’anno 2023 è di oltre 495 milioni di euro (+17,8% circa rispetto al 2022). Trattandosi dell’erogazione di un servizio, tale fatturato è generato interamente da produzione nazionale, leggermente più sbilanciato verso unità battenti bandiera estera (tabella 3.6). Anche la ripartizione tra i servizi svolti su imbarcazioni UE ed extra UE è piuttosto equilibrata, con una leggera preponderanza di queste ultime. Il fatturato derivante dall’erogazione di servizi su imbarcazioni italiane registra una crescita del 15,6%, (tabella 3.7). I ricavi derivanti da interventi su imbarcazioni straniere hanno visto un incremento del 19,7%. Le attività di refit, riparazione e rimessaggio consistono nella riparazione dello scafo, degli interni e di intere unità da diporto e comprende l’ordinaria manutenzione, il refit connesso alla ristrutturazione totale dell’imbarcazione e il rimessaggio e i servizi di ricovero delle unità presso strutture a terra, oltre alla necessaria movimentazione delle stesse.
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