Calano il numero di unità da diporto iscritte in Italia ma risalgono i superyacht
Secondo il rapporto “Diporto nautico in Italia anno 2023” del Ministero dei Trasporti il numero di yacht italiani di lunghezza superiore ai 24 metri è di 168 unità
Prodotto in occasione del 64° Salone Nautico Internazionale di Genova dal Ministero dei Trasporti, il rapporto “Diporto nautico in Italia anno 2023” mostra una serie di interessanti statistiche per comprendere meglio come si muovono i settori dei natanti, imbarcazioni e navi da diporto, posti barca e patenti nautiche. Il compendio è realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero, con il contributo del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, delle Capitanerie di Porto e degli Uffici Marittimi Periferici, della Direzione Generale per il mare, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, delle Autorità di Sistema Portuale e degli Uffici della Motorizzazione Civile.
Le statistiche riportate nella sezione di sintesi e nelle tabelle di dettaglio inserite nei vari capitoli evidenziano in primis come al 31 dicembre 2023 risultino iscritte sul territorio nazionale 80.474 unità da diporto, delle quali 65.641 registrate negli Uffici Marittimi Periferici delle Capitanerie di Porto e 14.833 presso gli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile, a fronte di 161.778 posti barca destinati all’attracco e all’ormeggio di naviglio da diporto disponibili lungo i litorali italiani. I numeri indicano una media generale di poco meno di 50 unità da diporto iscritte per ogni 100 posti barca offerti e di 21 posti barca per chilometro di litorale. Occorre sempre tenere in conto come le attuali dotazioni infrastrutturali siano in parte destinate anche ad accogliere unità da diporto di lunghezza inferiore ai 10 metri per le quali non sussiste l’obbligo di iscrizione a tali Registri.
Il numero di unità iscritte ogni 100 posti barca (indice di affollamento) sono elevati nel Veneto e nel Lazio, con un indice pari a, rispettivamente, 100,4 e 100,1. Seguono Emilia Romagna con 73,1 e Liguria con 67,4. I valori dell’indice nell’Italia Meridionale e Insulare è nettamente più bassa della media nazionale (49,7), dati che evidenziano un assetto infrastrutturale, soprattutto al Sud, destinato a soddisfare l’elevata domanda di posti barca per le unità da diporto provenienti, nei mesi estivi, da altre regioni o dall’estero. Scorrendo i dati della pubblicazione è interessante notare che, delle 65.641 unità da diporto ‘immatricolate’ in Italia (iscritte nei soli Uffici Marittimi Periferici), appena 168 sono superyacht di lunghezza superiore ai 24 metri (navi da diporto), un valore in crescita di 2 unità rispetto al 2022, mentre 43.547 sono imbarcazioni di lunghezza compresa fra 10,01 e 24 metri (il 66,3% del totale) e 21.926 i natanti fino a 10 metri o di lunghezza non specificata.
In generale si può osservare che il numero delle unità complessivamente iscritte al 31 dicembre 2023 sia inferiore (di 559 unità) rispetto a quello rilevato al 31 dicembre 2022 con 3 navi da diporto in meno (oltre i 24 m) rispetto all’anno precedente; che le unità a vela siano concentrate nelle classi di lunghezza 10-18 metri: 15.808, pari all’83,4% del totale delle unità a vela; che il 70,9% del totale delle unità iscritte sia a motore, di cui il 43,2% al di sotto dei 10 metri di lunghezza (categoria natanti). A fine 2023 il Compartimento Marittimo con il numero maggiore di unità iscritte è quello di Genova (10.553 unità), seguito da Roma (7.365 unità) e Napoli (6.560 unità).
Per quanto riguarda l’incidentalità, infine, nel 2023 si è registrato un aumento del numero dei sinistri (270) rispetto al 2022 (176) e una leggera diminuzione delle persone coinvolte, 62 a fronte delle 78 del 2022. E questo incremento riguarda sia il numero dei morti che quello dei feriti.
Nella prefazione del volume il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sottolinea come “Il settore della nautica da diporto, malgrado le perturbazioni all’economia internazionale per effetto dei conflitti in atto, continua a confermarsi in costante crescita. Il 2023, in particolare, è stato caratterizzato da una sensibile ripresa della domanda interna ed estera delle imbarcazioni italiane da diporto e sportive con la produzione che ha registrato la cifra record di 4 miliardi di euro di export, in crescita del 15,9% rispetto al 2022. Il settore prevede 28.000 addetti diretti e complessivamente 200.000 occupati per l’intera filiera. Dati che ribadiscono la centralità del diporto nautico nel sistema produttivo italiano ed europeo come dimostrato dall’incremento di 40.000 occupati in più rispetto a cinque anni fa”. Per Salvini, inoltre “Gli investimenti portuali e le iniziative volte alla semplificazione della normativa di settore hanno sensibilmente contribuito al rilancio dell’intero turismo nautico, consolidando la crescita registrata nelle annualità precedenti. Voglio segnalare, ad esempio, le nuove norme per i titoli professionali della nautica da diporto o le semplificazioni normative introdotte per la navigazione dei natanti italiani nelle acque territoriali di altri paesi UE, volte ad incentivare l’iscrizione facoltativa dei natanti nei registri nazionali”.
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