Massimo Franchini entra in Italia Yachts per rafforzare la nuova gamma a motore
Personalità nota e apprezzata nel mondo del diporto con oltre quattrocento modelli a vela e a motore all’attivo, avrà il ruolo di brand ambassador per ottimizzare i processi della linea a motore e sviluppare i nuovi progetti
La famiglia di Italia Yachts si allarga con l’arrivo di Massimo Franchini, architetto noto e stimato nel settore della nautica, che ha contribuito a scrivere pagine importanti della nautica italiana accrescendo i valori del made in Italy nella costruzione di imbarcazioni. Appassionato di tecnologia e ricerca, fedele ai principi per la salvaguardia dell’ambiente, pioniere nell’utilizzo della costruzione di scafi e sovrastrutture in vetroresina con la tecnica dell’infusione sottovuoto, Franchini ha firmato oltre quattrocento tra velieri e motoryacht diventati iconici. Il ruolo affidato da Italia Yachts a Massimo Franchini è brand ambassador, inteso anche come ottimizzatore di tutti i processi della linea a motore, appena lanciata dal cantiere con IY 43 Veloce. Con l’intervento di Franchini, Italia Yachts si appresta a fare un altro significativo passo avanti nel perfezionamento del prodotto. SUPER YACHT 24 ha raccolto le dichiarazioni dei due protagonisti, l’ad del cantiere Daniele De Tullio e l’architetto Massimo Franchini.
Per Daniele De Tullio “La collaborazione è nata quasi per caso durante una cena, anche se nella mia testa avevo già pensato che la nuova linea di yacht a motore necessitasse di una figura di spessore con una visione più strutturata, di qualcuno che ci aiutasse ad avere credibilità sul mercato e a sviluppare i prossimi modelli. Il settore del motore ha sfumature e punti di vista diversi da quelli della vela, serviva una visione per comprendere la filosofia del cliente a motore. Sento di avere tante similitudini con Franchini, entrambi siamo stati messi in barca fin da piccoli, ha una lunga esperienza ed è un vulcano di idee. Mi è piaciuta la sua capacità di amalgamarsi fin dalla prima riunione con un gruppo di lavoro che ha già quattro o cinque anni di lavoro insieme e, aspetto importante, è un architetto, quando parliamo di un muscolo, di un volume o di un flusso d’acqua conosce perfettamente l’argomento. Quando pensi a un prodotto è capace di analizzare il mercato, capire chi sarà il destinatario di quel prodotto senza farsi influenzare dai propri gusti e mettendosi sempre in discussione. Mi aspetto che giorno dopo giorno diventi sempre più padrone della nuova divisione del cantiere e che la prossima barca, non importa il designer, sarà più figlia sua che nostra. Diventerà il mentore di tutte le linee che verranno”.
Circa la nuova barca Daniele De Tullio ha spiegato che il progetto verrà presentato nel corso della prossima estate per avere poi la barca in acqua per settembre 2026, in occasione dei saloni autunnali. Sul nome del progettista solo un commento veloce: “daremo continuità ai nomi che abbiamo scelto per il mondo della vela”. Quindi, pur senza conferma ufficiale, non ci sono dubbi su chi sarà visto che il progettista dei modelli a vela è lo studio Cossutti Yacht Design.
Per Massimo Franchini “Italia Yachts è una compagine dinamica, i proprietari sono imprenditori e sanno che per ottenere risultati bisogna impegnarsi, non esistono bacchette magiche né scorciatoie o trucchi del mestiere, bisogna lavorare. È un aspetto su cui ci siamo trovati subito d’accordo. L’altro elemento che mi è piaciuto è il fatto che nonostante la chiarezza di idee chiare, e lo dimostrano i prodotti presentati, hanno anche la “modestia” di capire quali sono i limiti e in quali aspetti hanno bisogno di confrontarsi. Un metodo di lavoro collegiale e dialettico che mi piace e corrisponde alla mia personalità. Sono contento perché faccio che quello che so e mi piace fare, cioè mettere un occhio all’interno dell’azienda per correggere il tiro e aggiustare piccole o grandi strutture, dare una mano a livello di consulenza generale e strategia all’ufficio tecnico e a tutta la parte dei nuovi progetti, qui mi sento ferrato perché ho continuato a studiare per capire in quale direzione vanno la nautica e le barche. Mi sono fatto una mia idea, l’ho discussa con loro e ci siamo trovati allineati sul lavoro da fare. Ultima considerazione: hanno le risorse e sanno che non si può scherzare, ci vogliono idee buone perché senza non si parte neanche, ma servono soprattutto obiettivi chiari, risorse adeguate, determinazione, costanza e orizzonte lontano”.
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