Arbitrato Nautico e il Tribunale Arbitrale della Nautica sotto la lente al Salone Nautico di Genova
L’organismo giurisdizionale rappresenta un’alternativa alle lungaggini processuali e alle frequenti lacune in materia di diritto della navigazione, materia tuttora non prevista dal programma di studio del concorso in magistratura
Al 64° Salone Nautico di Genova appena concluso è stato presentato il Tribunale Arbitrale della Nautica, sezione specializzata della Camera Arbitrale Internazionale, tra le più importanti a livello nazionale e internazionale.
L’occasione per far conoscere questo organismo giurisdizionale che si occupa di risolvere controversie e dispute relative ai rapporti commerciali e contrattuali nel settore della nautica è stata un convegno, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Genova con la partecipazione dell’Ordine degli Avvocati di Genova, intitolato “Aspetti tecnici e di sicurezza nel settore della nautica da diporto e risoluzione alternativa delle controversi nel contenzioso nautico”.
Il convegno, secondo quanto illustrato dall’avvocato Simona Coppola, partner dello studio legale Garbarino, ha perseguito “l’obiettivo di avviare un confronto fra avvocati e ingegneri sul tema della sicurezza e della risoluzione delle controversie attraverso il ricorso all’arbitrato”.
Il Tribunale Arbitrale della nautica, “rappresentata una assoluta novità nell’ambito delle Alternative Dispute Resolutions alla giurisdizione ordinaria, ovviando alle lungaggini processuali e alle lacune che spesso accompagnano la formazione dei giudici in diritto della navigazione, materia tuttora assente nel programma di studio del concorso in magistratura” ha commentato il presidente avvocato Alfonso Mignone.
Nel corso dell’incontro sono emersi i numerosi vantaggi del ricorso alla procedura arbitrale tra cui “certamente la celerità del procedimento e i minori costi rispetto alla procedura giudiziale”.
L’istituto dell’arbitrato, strumento indispensabile per risolvere ogni tipologia di controversia in ambito marittimo e ampiamente utilizzato e sperimento nel settore della navigazione a uso commerciale e non diportistico, è spendibile con successo anche nel mondo della nautica.
Gli arbitri e i periti che compongono la sezione Nautica della Camera Arbitrale Internazionale sono avvocati marittimisti, docenti universitari di Diritto della Navigazione, ingegneri e periti navali, ufficiali del Corpo delle Capitanerie di Porto in quiescenza e capitani di Lungo Corso scelti tra le eccellenze nazionali del comparto.
Il Tribunale Arbitrale della Nautica è attivo in tutta Italia ed offre assistenza in ogni ambito della nautica da diporto inclusi i sinistri marittimi, la compravendita, la locazione e il noleggio.
L’avvocato Andrea La Mattina (studio Bonelli Erede) durante il suo intervento ha sottolineato il fatto che “la grande maggioranza degli arbitrati marittimi (differentemente dagli altri arbitrati commerciali internazionali), ancorché svolti secondo le regole di istituzioni arbitrali, sono arbitrati ad hoc e non arbitrati amministrati, con la conseguenza che le parti mantengono un piú forte controllo sul procedimento, il che assicura maggiore flessibilità”. Sempre con riguardo agli aspetti processuali, “in campo marittimo – ha proseguito – viene poi piú frequentemente utilizzata la tecnica della ‘consolidation’ tra arbitrati connessi al fine di consentire la partecipazione a un determinato procedimento a ‘terzi’, formalmente estranei all’accordo compromissorio, ma ‘parti’ sostanziali dei rapporti del commercio marittimo dedotti in arbitrato (il che accade specialmente nelle controversie relative alla costruzione di navi o in relazione a dispute riguardanti charter–parties tra loro collegati). Ancora, le clausole compromissorie circolano generalmente non in base ai meccanismi della cessione del contratto, bensí attraverso lo strumento della girata della polizza di carico”.
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