Dal convegno “Nautica Fisco e Dogane” presto un tavolo di confronto Adm – Confindustria Nautica
L’intento è quello di individuare interventi che possano chiarire l’applicazione della normativa unionale alle imprese italiane per renderle più competitive in ambito internazionale
Nella giornata di apertura del 64° Salone nautico Internazionale di Genova si è tenuto il convegno “Nautica Fisco e Dogane”. Quest’anno, il tradizionale appuntamento curato da Confindustria Nautica per fare il punto sulla normativa fiscale, doganale e di settore in atto è stato dedicato all’approfondimento delle normative fiscali e doganali con focus sull’abrogazione del testo unico doganale e sui risvolti del passaggio alla normativa unionale sul settore nautico.
E’ intervenuto come relatore al convegno Claudio Oliviero, direttore Ufficio della direzione dogane dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che si è confrontato con Sara Armella, di Armella & Associati, Ezio Vannucci, di Moores & Rowland Partner, e Carolina Villa, vicepresidente Assagenti, moderati da Roberto Neglia, responsabile Rapporti Istituzionali Confindustria Nautica.
Oliviero, nel corso del convegno, ha rassicurato gli operatori del settore in merito alla prosecuzione della validità e applicazione delle procedure individuate dai documenti di prassi, che erano per lo più di semplificazione per l’attività del comparto, anche a seguito della cessazione di validità del Testo Unico delle Leggi Doganali.
L’abrogazione del testo unico nazionale apre anche a prospettive di semplificazione ad esempio – come ha sottolineato Ezio Vannucci di Moore & Rowland Partner – la possibilità di allineare la normativa italiana a quella dei vicini francesi in tema dell’annullamento delle garanzie fideiussorie per i lavori di refitting. Su questo il direttore Oliviero ha rassicurato “gli strumenti ci sono, dobbiamo utilizzarli e quindi anche in tema di garanzie si può lavorare quantomeno per migliorare rispetto anche alla Circolare del 2020”.
Sara Armella ha ricordato come la normativa, non solo europea, è indirizzata verso il riconoscimento Aeo (Authorized Economic Operator) che attualmente gli operatori del settore non considerano così competitivo in termini di vantaggi. Armella ha detto che questo strumento si trova un po’ in una fase di stallo e che in Italia non ci sono moltissimi Aeo rispetto ad altri paesi. “C’è anche un tema di vantaggi che non sono così chiaramente percepiti, forse soprattutto nella fase iniziale ma l’Unione Europea nell’ambito del progetto di riforma del codice internazionale europeo sta ripensando alla figura dell’Aeo”.
Secondo Carolina Villa, vicepresidente Assagenti: “la nautica ha un impatto economico e occupazionale in Italia eccezionale che deriva non solo dalla cantieristica, ma in gran parte dai benefici economici derivanti dalla presenza delle unità da diporto nelle nostre acque. Dobbiamo fare in modo che le nostre coste non siano semplicemente dei waypoint estivi, ma che si consolidino sempre di più come dei luoghi dove si navighi e possibilmente si stanzi anche durante l’inverno”.
In conclusione del convegno il direttore Oliviero ha dato disponibilità ha un tavolo di confronto con Confindustria Nautica finalizzato a individuare quegli interventi che possano chiarire l’applicazione della normativa unionale e mettere le imprese italiane in condizione di competere al meglio con quelle di altri Paesi.
Alla cerimonia di inaugurazione del Salone ha portato il suo saluto il direttore centrale delle dogane Roberto Alesse.
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