La protezione catodica degli yacht dopo 200 anni “perde” i metalli inquinanti
Tre aziende hanno sviluppato un innovativo sistema contro la corrosione marina che elimina l’uso di zinco e altri materiali dannosi per l’ambiente
Genova – E’ il Salone Nautico Internazionale di Genova il primo palcoscenico scelto per la presentazione di un innovativo, e sostenibile, sistema per la protezione catodica delle barche, che nelle intenzioni delle aziende coinvolte potrà rivoluzionare il settore, con possibili future applicazioni anche in ambito navale.
Capofila del progetto, che verrà poi presentato anche al METS, è la canadese CMP Group Ltd, in partnership con l’italiana Piombino Tech Srl di Silvestro Scotto, un nome molto noto nel settore dell’accessoriato nautico, e l’americana Quality Mark.
Il nuovo sistema anti-corrosione per la nautica sviluppato dalle tre aziende si chiama SMartys SCP (Sustainable Cathodic Protection).
Per capire come funziona bisogna prima fare un passo indietro di …duecento anni. E’ proprio nel 1824 infatti che sir Humphry Davy inventa l’anodo sacrificale in funzione anticorrosiva, per supportare la transizione dagli scafi in legno a quelli in metallo. Da allora questo sistema di protezione catodica è rimasto un caposaldo dell’industria marittima in ambito commerciale, militare, navale e nella nautica da diporto.
Gli anodi tradizionali realizzati in leghe di zinco, alluminio e magnesio hanno diversi gradi di impatto ambientale, ma è in particolare quello di zinco il più problematico: questo sia perchè è il più utilizzato e poi perché rilascia metalli pesanti negli ecosistemi marini, con un effetto negativo sui fondali, sulla flora e sulla fauna.
Il nuovo sistema SMartyr SCP invece garantisce un’efficace protezione dalla corrosione senza le problematiche ambientali causate dai materiali tradizionali.
Si tratta in pratica di un dispositivo elettronico di protezione catodica a corrente impressa (ICCP), autonomo e brevettato a livello internazionale, che viene installato nelle parti sommerse dell’imbarcazione per proteggere i componenti metallici dalla corrosione galvanica. Il nuovo anodo viene definito “intelligente” dai costruttori in quanto comunica il suo stato e viene monitorato attivamente in tempo reale tramite Led ad alta visibilità.
Il sistema SMartyr non contiene elementi come cadmio, mercurio, indio e rame, non si degrada e non lascia depositi sul fondo del mare. Infine i pannelli solari ad alta efficienza accoppiati con batterie agli ioni di litio gli garantiscono una durata prevista di 2-3 anni, riducendo la frequenza delle tradizionali sostituzioni degli anodi e i costi di manutenzione.
Don Hambly, presidente di CMP Group, multinazionale che ha la sua sede italiana a Casella (Ge) spiega: “Siamo molto lieti di annunciare formalmente la nostra partnership con Piombino Tech e Quality Mark, in occasione del lancio di questa nuova tecnologia nata in Italia. Rappresenta un salto significativo, dopo duecento anni di vecchia tecnologia, verso una soluzione ecocompatibile destinata a rivoluzionare il settore della protezione contro la corrosione marina”.
Gli fa eco Silvestro Scotto, fondatore di Piombino Tech: “Questa soluzione nasce dall’esigenza di rispettare le normative, in particolare quelle americane, contro la dispersione di metalli pesanti in mare, in primis lo zinco. Il valore aggiunto di questo sistema è la sua capacità di produrre da solo l’energia necessaria per garantire la protezione catodica, eliminando l’utilizzo di metalli sacrificali”.
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