Il progetto sotto le 300 tonnellate di Names per il nuovo Atlantique 37 di Columbus Yachts
La richiesta del limite tassativo a 299 tonnellate di stazza lorda dello yacht ha imposto allo studio un calcolo particolarmente attento di tutti i componenti
Lo studio Names informa di aver curato la progettazione, e non solo, del nuovo Atlantique 37 di Columbus Yachts. L’incarico per il nuovo yacht fa seguito a quello del più grande Atlantique 43. La scelta di puntare su una misura leggermente inferiore – spiega la nota – ha il dichiarato obiettivo di mantenere la stazza lorda sotto il limite delle 300 tonnellate.
Il risultato è stato raggiunto, informa Names, perché i suoi calcoli e le sue proiezioni a computer hanno confermato che saranno 299 le tonnellate di stazza lorda del nuovo 37 metri che in questi giorni si trova nel cantiere Palumbo Superyachts di Savona dove è stata completata la carpenteria dello scafo ed è stato avviato l’allestimento.
“Un limite tassativo che ci ha imposto un calcolo particolarmente attento di tutti i componenti, a partire dalla scelta di realizzare scafo e coperta interamente in lega leggera”, spiega nella nota Francesco Rogantin dello studio Names. “In questa occasione il cantiere ci ha commissionato, non solo lo studio dell’architettura navale con le linee di carena e il relativo calcolo strutturale, ma ci ha anche richiesto l’ingegnerizzazione di tutta l’impiantistica e la responsabilità di assistere i suoi tecnici durante gli allestimenti e il work in progress della costruzione in cantiere”.
Il nuovo Atlantique 37 è il primo di questa misura dopo che Columbus Yachts ha già lanciato con ottimi risultati la versione da 43 metri, interamente realizzata in acciaio; la gamma completa Atlantique prevede superyacht fino a 65 metri. “L’impegno dello studio Names si è quindi dovuto concentrare su diversi fronti: un materiale diverso, la lega leggera, l’obiettivo di una stazza lorda contenuta, ma anche la definizione a tavolino di tutte le soluzioni che si dovranno implementare nel corso della costruzione, sempre sotto la supervisione di Francesco Rogantin e del suo staff insieme all’ufficio tecnico del cantiere”.
“Definire l’architettura navale e sviluppare i calcoli strutturali, indipendentemente dai materiali è da sempre il nostro impegno principale”, ha confermato Francesco Rogantin. “In questo caso però stiamo seguendo anche tutte le fasi di costruzione e sotto la nostra responsabilità c’è anche il progetto di tutta l’impiantistica di bordo. Quindi non abbiamo solo definito le linee di carena grazie alle simulazioni di fluidodinamica computazionale Cfd, (acronimo dall’inglese computational fluid Dynamics, ndr), che ci ha permesso di ipotizzare le prestazioni, ma abbiamo anche pianificato le varie fasi della costruzione in stretta sinergia con il cantiere e con lo studio Hot Lab, che ha curato il design sia interno che esterno”.
L’Atlantique 37 ha uno scafo semi-planante, in grado di raggiungere i 22 nodi di velocità di punta e 19 nodi di crociera, spinto da una coppia di turbodiesel Man V12 di 2.000 hp l’uno abbinati a una tradizionale trasmissione in linea d’asse, così come legate alla tradizione marinara sono state molte delle scelte che caratterizzano questo yacht. “Soluzioni interpretate dal design di Hot Lab, che ha saputo creare uno yacht dalle linee sportive, eleganti e accattivanti. Uno dei suoi punti di forza è l’interazione degli spazi con l’ambiente marino: la zona di poppa, per esempio, si trova a soli 50 cm dall’acqua” conclude la nota di Names.
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