Cantieri di Puglia attende la firma di Ferretti per subentrare nell’area Ex Belleli a Taranto
Il manager Pasquale di Napoli spiega gli obiettivi del progetto e le opportunità per il territorio. L’accordo è già pronto e Ferretti rassicura
Ferretti Group e Cantieri di Puglia sono vicini alla fase finale dell’accordo con il quale il cantiere guidato da Pasquale di Napoli, che costruirà scafi in acciaio per grandi yacht, subentrerà al grande gruppo cantieristico nel suo progetto di costruzione di un nuovo stabilimento nell’area Ex Belleli di Taranto.
“La firma di Ferretti non c’è ancora, ma c’è l’accordo contrattuale, anche economico” – spiega Di Napoli a SUPER YACHT 24 – “ Il 27 giugno abbiamo un Comitato Tecnico con tutti i ministeri coinvolti; è ovvio che prima di riunirci nel comitato dobbiamo dare evidenza di aver raggiunto l’accordo tra le parti, ma abbiamo avuto rassicurazioni che avremo il contratto firmato prima di questa data. Nell’eventualità che la firma tardi ad arrivare il comitato sarà rinviato, presumibilmente di una settimana.” aggiunge il manager di Sicmi Service e Sea Style Company e presidente della sezione metalmeccanica e navalmeccanica di Confindustria Taranto.
Di Napoli non può escludere ritardi o rischi particolari ma tutto farebbe pensare in positivo: “abbiamo avuto varie interlocuzioni con Ferretti nelle quali da un importo di partenza siamo arrivati ad un altro e a vincolarlo a determinati step del progetto. Il Gruppo ci sta rassicurando che si tratta di una formalità. In altre parole: trattandosi di una vendita di società, il C.d.A. deve deliberare, e posso pensare che probabilmente i rappresentanti cinesi della quota di maggioranza siano attualmente concentrati su partite per loro molto più importanti. La preoccupazione comunque è solo mia, non è supportata da nessun atto.”.
“La ragione delle interlocuzioni avute con Ferretti” – sottolinea l’imprenditore – “ha riguardato la necessaria rivisitazione del loro progetto iniziale dato che nel nostro (portato avanti da Sea Style Company e Alba Holding ndr) è prevista la costruzione di scafi in acciaio di megayacht dai 50 metri in su e ci occorrono quindi capannoni più alti e più lunghi rispetto a quelli precedentemente previsti, commisurati a gusci di yacht in vetroresina intorno ai 30 metri: faremo dunque una variazione tecnica che non dovrebbe comportare difficoltà dato il medesimo codice Ateco”.
L’area oggetto dell’investimento, prima di Ferretti e successivamente di Cantieri di Puglia, rientra nel perimetro Sin e il governo ha bandito una gara per l’appalto delle bonifiche (che a giorni dovrebbero essere assegnate) propedeutiche all’investimento che si andrà a fare, perché prevedono un’operazione di capping nell’area con l’esclusione delle zone interessate dagli scavi con i plinti per alzare i capannoni, e quindi il progetto deve prima essere approvato. Se non si dovesse raggiungere l’accordo fra le due parti il danno ricadrebbe su tutto il territorio che aspetta da anni questa bonifica. Anche per queste ragioni Di Napoli è fiducioso che ci sia la volontà di far andare avanti il progetto da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’operazione.
Tra l’altro – aggiunge – questo tipo di attività fortunatamente è trainante e in Italia c’è bisogno di nuovi spazi per non dover andare a costruire all’estero, cosa che già avviene con la Turchia, nostro maggior concorrente in Europa.
“Questo è un progetto che parla a tutta la nautica italiana, perché non possiamo pensare di rispondere alla domanda di mega yacht con i cantieri che abbiamo solo nell’area di costa che va da Livorno a La Spezia e in parte sull’Adriatico, perché sono saturi e perché ormai i loro tempi di consegna prevedono 5 anni. Con l’attuale situazione è difficile sviluppare i volumi. Noi finora a Taranto ci siamo limitati a costruire scafi e sovrastrutture delle imbarcazioni, ma è ovvio che con la possibilità di avere questi spazi sul mare il nostro obiettivo è quello di fare accordi commerciali a 360 gradi, orizzontalmente, con qualunque cliente, non solo con i nostri attuali: accordi volti a realizzare intere imbarcazioni con i loro marchi.”.
“Cantieri di Puglia intende creare un cluster della nautica sul territorio, non concorrenza fra noi e i cantieri.” – continua Di Napoli –“La Puglia inoltre è un territorio industriale, dove ci sono ad esempio aziende che producono mobili per grandi cantieri e vanno a montarli nei loro stabilimenti toscani o liguri. Anche i duecento lavoratori previsti dal progetto potrebbero essere avvantaggiati dal lato formazione rispetto a quella, molto complessa, richiesta per la lavorazione del vetroresina, poiché sono già competenti nella lavorazione del metallo grazie alle acciaierie del territorio.”.
Fra gli investimenti previsti da Cantieri di Puglia c’è anche un nuovo bacino galleggiante a disposizione di tutti i navigli di dimensioni inferiori del territorio (della Marina Militare, o della Capitaneria di Porto o pescherecci) per le loro eventuali necessità di alaggio e varo, oggi inesistente nel sud Italia.
L’area ex Belleli misura circa 230 mila metri quadrati ed i lavori sarebbero divisi in due fasi. Una volta conclusi i lavori di capping sui primi 110.000 metri quadrati su quest’area Cantieri di Puglia avvierebbe subito i lavori necessari per poter dare il via operativamente alla sua attività nell’arco di trenta mesi, per poi nella seconda fase espandersi – una volta conclusa l’opera di bonifica – nel resto dell’area.
“Tengo a precisare che con questo cantiere vogliamo dare supporto al comparto della nautica che vede leader l’Italia, mettendoci a disposizione di questo primato che, secondo la mia visione, rischia di contrarsi non perché non ci sono commesse, ma per mancanza di spazi per realizzarle” conclude Pasquale Di Napoli.
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