Cantieri di Pisa lancia il primo explorer Polaris 48
Al primo modello di 48 metri seguiranno Polaris 38 e Super Polaris 60. Allo studio anche una nuova propulsione ibrida
Cantieri di Pisa annuncia il lancio di Polaris 48, primo modello di una gamma di voyager in acciaio e alluminio caratterizzati da una grande versatilità. L’ampiezza degli ambienti esterni, spiega il cantiere, ha infatti permesso di creare grandi terrazze sul mare, conviviali e polifunzionali, ospitare diverse amenities per scoprire baie irraggiungibili e caricare gli stivaggi adatti a lunghe permanenze a bordo.
Luxardo, chief designer del cantiere, firmerà le linee esterne di tutta la gamma e Optima Design si occuperà dell’ingegneria. L’interior design di questo primo esemplare, lungo 48 metri e largo quasi 9, è stato progettato dallo studio Parisotto + Formenton.
Polaris è una delle nuove gamme di Cantieri di Pisa, composta da voyager in acciaio e alluminio con carena dislocante Ehph (Eco High Power Hull) per navigazioni di lungo raggio e consumi ridotti. Al primo modello, il 48, seguiranno Polaris 38 e Super Polaris 60.
“La nuova linea è composta da imbarcazioni di tipologie e materiali diversi rispetto alla produzione storica del brand ma con linee immediatamente riconducibili alla sua tradizione. Polaris 48 appartiene alla tipologia dei voyager perché riprende l’autonomia degli explorer e vi aggiunge spazi esterni incredibilmente versatili e grande raffinatezza degli ambienti interni. La principale peculiarità risiede nella vivibilità di Upper e Main Deck, che ospitano due grandi terrazze sul mare, utilizzabili in modi diversi e in comunicazione tra loro, e danno la possibilità di accogliere tutto l’occorrente per esplorare le zone circostanti e fare sport in acqua” ha commentato Antonio Luxardo.
Entrando nel dettaglio del superyacht: il Main Deck del 48 offre dunque due cabine – armatoriale e Vip – e circa 200 metri quadrati di spazi dedicati alla convivialità, di cui 50 destinati a una lounge interna e ben 150 all’aperto, dove è stata progettata una zona relax versatile, che può accogliere anche una Jacuzzi. Sarà possibile ospitare tre tender, di cui uno di 8 metri, oppure una rescue boat e due moto d’acqua e la falchetta apribile è utile sia per l’alaggio del tender che per ampliare lo spazio a disposizione degli ospiti quando il tender è in acqua. Questo ponte può dunque essere una beach area, una terrazza coperta o una zona relax.
L’Upper Deck dispone di una zona pranzo, a centro barca, mentre l’area di poppa esterna è un’altra grande terrazza sul mare arredata con divani, chaise longue, area prendisole, zona bar e due scale che la mettono in comunicazione con l’area beach sottostante.
Per la notte, oltre alle due cabine sul ponte principale, sono disponibili quattro cabine per gli ospiti nel Lower, che accoglie anche gli otto posti letto per la crew (il comandante alloggerà nel Bridge Deck). Il cantiere offre comunque la possibilità di modificare il layout a seconda delle esigenze degli armatori.
L’interior design è stato progettato dallo studio Parisotto + Formenton, fondato da Aldo Parisotto e Massimo Formenton nel 1990. “I due architetti, attivi in tutto il mondo in diversi ambiti – dalle realizzazioni museali e commerciali all’arredo indoor outdoor – hanno disegnato interni luminosi dall’atmosfera calda, basata sulle tonalità del marrone e del bianco. In linea con la volontà di omaggiare la tradizione del brand sono stati scelti materiali tipici della storica linea Akhir, come in teak decapato, il carbonio, il bronzo, il vetro e l’ottone. Tonalità e arredi richiamano l’atmosfera marina, le linee sono nette e le finestrature ampie e abbondanti, per un continuo dialogo con luce e panorama. ” spiega Cantieri di Pisa.
L’ingegnerizzazione è stata affidata a Optima Design, fondata nel 2004 da Luxardo e Michele Zignego. La carena è Ehph, progettata per garantire buone perfomance e una riduzione dei consumi.
I motori saranno due Man V12 da 1650, l’autonomia prevista è di circa 4.000 miglia a 10 nodi e la velocità massima di 16 nodi. Il cantiere, conclude la nota, sta per altro portando avanti alcune ricerche per proporre, in alternativa alla motorizzazione tradizionale, una propulsione ibrida.
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