Di Majo (Equinoxe Yachts): “L’Italia deve migliorare nei servizi agli armatori”
Fra le priorità da affrontare la formazione degli equipaggi che attualmente scarseggiano al punto da far registrare una domanda tre volte superiore all’offerta
I servizi allo yachting e la ricerca di equipaggi sono due delle richieste più sensibili che emergono dagli armatori al momento dell’acquisto di un superyacht. A raccontarlo, durante il suo intervento al 4° Forum di SUPER YACHT 24 andato in scena a Genova, è stato Corrado Di Majo, amministratore delegato e sales broker di Equinoxe Yachts, azienda di brokeraggio e charter recentemente entrata a far parte di Sanlorenzo.
Partendo dal confermare l’eccellenza italiana nel mondo in termini di qualità e quantità nella produzione di yacht Di Majo ha spiegato che il Paese “non ha ancora sviluppato adeguatamente il settore dei servizi agli armatori”, invece molto richiesto dagli appartenenti alla categoria, che peraltro predilige, per il 70%, il Mediterraneo come meta crocieristica.
“Fra i paesi costieri dell’area mediterranea più organizzati nel rispondere a questa richiesta – ha spiegato – il primato va alla Grecia”: paese nel quale più del 50% del Pil nazionale proviene da attività armatoriale e che quindi ha il vantaggio di poter spostare gli equipaggi dalle navi mercantili agli yacht oltre a facilitazioni in ogni ambito (porti, manodopera, etc.). “La Grecia è in prima posizione per il charter mentre l’Italia è seconda per le sue coste e la bellezza naturale, ma non per i servizi che invece sono di fondamentale importanza per l’armatore che vuole vivere serenamente il suo yacht e delegare ad altri incombenze quali trovare il giusto equipaggio, provvedere alle assicurazioni, al posto barca e così via” sono state le parole dell’a.d. di Equinoxe Yachts.
Per Di Majo, che proprio attraverso Equinoxe Yachts si occupa oltre che della vendita, anche del noleggio di yacht e di tutti i servizi correlati per rispondere efficacemente alle esigenze attuali dello yachting, fra le priorità c’è la formazione degli equipaggi, che attualmente scarseggiano al punto da far registrare una domanda tre volte superiore all’offerta. Altri aspetti necessitano di attenzione, fra questi “le differenze normative dei diversi paesi costieri del Mediterraneo che creano molte difficoltà: nel charter ad esempio con il cambio di bandiera cambiano le regole d’uso. Il problema andrebbe affrontato a livello europeo. E’ chiaro che oggi a Bruxelles la priorità è legata a temi che riguardano la situazione di incertezza che stiamo vivendo, ma in prospettiva dovremo chiedere di uniformare le regole” ha concluso Di Majo.
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