Silent Yachts si rivolge al tribunale di Klagenfurt per insolvenza
Il cantiere austriaco nel 2022 aveva rilevato a Fano un ampio stabilimento produttivo ma lo stesso anno aveva messo in liquidazione volontaria la società Silent Yachts Italia Srl
Silent Yachts, cantiere austriaco con stabilimento produttivo a Fano specializzato in catamarani full-electric ad energia solare con lunghezza da 18 a 36 metri, è in gravi difficoltà finanziarie. A rivelarlo è stato il giornale austriaco Kleine Zeitung che ha spiegato come la società controllante Asap Trading abbia accumulato un debito insoluto di 45,8 milioni di euro e non sia in grado di onorarlo ricorrendo per questo al tribunale di Klagenfurt.
La procedura d’insolvenza coinvolgerebbe 55 creditori e 36 dipendenti, di cui 13 impiegati in Austria, mentre il patrimonio disponibile ammonterebbe a 5 milioni di euro.
In una nota circolata ai media si legge che “Silent Yachts, con il suo cantiere a Fano, sta continuando a operare regolarmente. Tuttavia la discontinuità di un subfornitore che produceva porzioni importanti delle imbarcazioni (gli scafi, ndr), ha indotto la società a entrare in una fase di ristrutturazione. L’obiettivo è quello di trasformare l’azienda da una founder-funded entity a una società supportata da investitori e finanziatori con alla guida professionisti esperti del settore”.
Oltre a ciò, una riorganizzazione del processo produttivo in programma dal prossimo mese di marzo dovrebbe, secondo quanto comunica Silent Yachts, portare a una minimizzazione dei costi e dei tempi migliorando al contempo la qualità.
I fondatori Michael and Heike Köhler stanno trasferendo le responsabilità di gestione al chief operating officer Fabrizio Ierrera la cui esperienza e competenza dovrebbe portare il cantiere verso il risultato di una maggiore efficienza e profittabilità.
Sempre secondo quanto riportato dal giornale austriaco Kleine Zeitung attualmente si sta discutendo su due possibili soluzioni per limitare i danni: una possibilità è la disponibilità dei singoli clienti a prendere in consegna barche semilavorate in Turchia e a completarle ‘in proprio’ presso altri cantieri, un’altra potrebbe essere quella di trasferire il rischio di contenzioso derivante dal rimborso dei pagamenti in eccesso e dalla richiesta di risarcimento danni a un nuovo soggetto.
Come curatore fallimentare è stato nominato l’avvocato Gernot Murko di Klagenfurt.
Secondo quanto ricostruito da SUPER YACHT 24 già il 30 novembre 2022 era stato previsto lo scioglimento anticipato con messa in liquidazione volontaria della società Silent Yachts Italia Srl con sede a Falconara Marittima (Ancona) con nomina dell’austriaco Koehler Michael Gerhard come liquidatore. Il tutto portato a termine con apposito atto notarile.
La controllante Asap Trading, fondata nel 2017, fino ad oggi fungeva da holding per un totale di sette società controllate. Il prodotto a marchio Silent Yachts sono come detto catamarani a energia solare che navigano silenziosamente e sono autosufficienti dal punto di vista energetico. Complice anche la spinta del periodo pandemico di Covid-19 che ha visto aumentare le vendite di imbarcazioni private per la nautica, nel 2021 Silent Yachts aveva aperto un ufficio a Maiorca e nel 2022 la coppia fondatrice Heike e Michael Köhler aveva deciso di acquistare un sito di produzione nella città marchigiana di Fano. Un complesso produttivo comprendente cinque fabbricati con 22.000 metri quadrati coperti e altrettanti all’esterno dove saranno costruiti i modelli delle serie 60 e 80 oltre alla nuova serie di Silent-Tenders. Sempre a Fano doveva nascere l’Innovation Centre dedicato alla ricerca e allo sviluppo di nuovi modelli. “Nel 2022 daremo lavoro a circa 250 persone, sia direttamente che indirettamente, e abbiamo già in discussione piani di espansione per aumentare la capacità produttiva dei nostri siti e acquisirne di nuovi” erano le parole all’epoca di Michael Köhler, a.d. di Silent-Yachts.
Determinante nella crescita aziendale è stata la partnership stretta con un cantiere navale in Turchia che dallo scorso autunno ha smesso di produrre le barche ordinate. Secondo Asap una scelta “ingiustificata”. Il risultato è stato un accumulo silenzioso di anticipi depositati dai clienti armatori per 25 milioni di euro che oggi sono ad altissimo rischio di mancato rimborso.
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